Giovedì, 02 Febbraio 2023 16:33

Cykelparkeringstestet: un sondaggio del comune di Lund sui cicloposteggi In evidenza

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Dopo alcuni mesi di pausa torno a raccontarvi di ciclabilità in Svezia!

Lund, la città in cui vivo, è un comune molto ciclabile, con più di 400 km di piste ciclabili. Secondo le statistiche quasi la metà degli spostamenti in città viene fatta in bici o a piedi, quindi la domanda di cicloposteggi è elevata, soprattutto in punti strategici e molto frequentati.

Lo scorso autunno il comune ha deciso di creare delle nuove linee guida per la progettazione e la manutenzione dei cicloposteggi. Prima di mettere mano alle linee guida però l’ufficio tecnico (che si occupa del Cykelpanelen di cui vi avevo raccontato qui) ha deciso di coinvolgere i ciclisti di Lund in un sondaggio a tema.

Al sondaggio hanno partecipato 300 persone, durante un’intera settimana a metà di novembre 2022. Questa iniziativa è stata pubblicizzata ovviamente tramite il Cykelpanelen, ma anche tramite il sito e le pagine social del comune di Lund. Il sondaggio consisteva in due parti:

  1. Nella piazza principale di Lund (Stortorget) è stato allestito un cicloposteggio temporaneo per permettere ai partecipanti di provare con la propria bici undici diversi modelli di cicloposteggio (Foto 1). I partecipanti hanno anche compilato un questionario (online col telefono oppure su carta) con domande relative ai vari modelli di cicloposteggio.

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Foto 1 – Il cicloposteggio temporaneo presso Stortorget, Lund, novembre 2022. Le biciclette rosa servivano per simulare la situazione reale in cui il ciclista deve posteggiare la propria bici in mezzo ad altre biciclette, per valutare le possibili difficoltà a seconda delle diverse distanze tra i vari posti bici.

 

  1. La seconda parte consisteva in un ulteriore questionario, a cui potevano partecipare anche persone che non avevano provato il cicloposteggio temporaneo. Il questionario includeva nove domande relative ad abitudini, bisogni e preferenze dei ciclisti quando si tratta di posteggiare la propria bici.

Ora vi domanderete se io ho partecipato al sondaggio… ma certamente! Ho provato il cicloposteggio temporaneo, ho risposto ad entrambi i questionari e ho documentato tutto per potervelo raccontare! ;-)

Il cicloposteggio temporaneo comprendeva undici modelli diversi, alcuni di questi uguali fra di loro ma diversi riguardo la distanza tra i posti bici (Foto 2-11).

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Foto 6 11

Il cicloposteggio preferito dai partecipanti al sondaggio è il G (Foto 7) con rastrelliera frontale e una larghezza di 60 cm tra i posti bici. Il modello identico ma con distanza di 50 cm (modello F, Foto 6) è stato comunque valutato positivamente dalla maggioranza dei partecipanti. Sulla relazione del comune di Lund, pubblicata a dicembre, si può leggere che il modello F si è quindi rivelato efficace perché è funzionale e allo stesso tempo occupa minore spazio. Inoltre il modello G ha un lato negativo perché, con maggiore distanza tra i posti bici, permetterebbe più facilmente a chi non trova un posto bici libero di infilare la propria bici in mezzo alle altre pur in assenza di posto, con la relativa difficoltà per chi ha posteggiato prima di prelevare la propria bici.

In seconda posizione arrivano i miei preferiti! Le rastrelliere ad archetto J (Foto 10) e K (Foto 11), seguite dalle rastrelliere con supporto per legare il telaio della bicicletta, modelli H (Foto 8) e I (Foto 9). Le rastrelliere ad archetto generalmente, a loro discapito, hanno bisogno di più spazio rispetto alle classiche rastrelliere perché tra gli archetti la distanza necessaria è maggiore. Le rastrelliere con supporto per legare il telaio si sono dimostrate apprezzate proprio per la maggiore sicurezza, ma alcuni partecipanti hanno commentato la difficoltà di accesso con la bici dovuta a cestini o dispositivi di illuminazione che scontravano con la struttura della rastrelliera.

Le rastrelliere meno apprezzate sono state il modello C (Foto 3) e D (Foto 4). Entrambe avevano una distanza minore tra i posti bici, che rende più difficoltoso l’accesso, soprattutto in presenza di cestino anteriore (molto comune qui nelle bici cittadine). Inoltre il modello C, con altezze alternate, è stato commentato negativamente da molti partecipanti per la difficoltà che si può incontrare nel dover alzare la propria bici per doverla inserire o togliere dalla rastrelliera.

Alla domanda “quale cicloposteggio preferisci”, dove si potevano dare due preferenze, io ho scelto il modello K e H (Foto 11 e 8), perché in entrambi si può legare il telaio della bici con facilità. Inoltre entrambi hanno un alto grado di accessibilità, insomma è molto facile posteggiare la propria bici senza bisogno di sollevarla o fare fatica a infilarla in mezzo ad altre bici.

Ora veniamo alla seconda parte del sondaggio, ovvero il secondo questionario. Le domande, come detto, miravano a capire i bisogni, le abitudini e le preferenze dei ciclisti cittadini di Lund. Molti partecipanti hanno dato importanza alla possibilità di legare il telaio della bici alla rastrelliera, ma una parte considerevole ha invece dichiarato di voler legare la ruota anteriore alla rastrelliera. Questo dimostra che le preferenze dei ciclisti sono variabili e che per andare incontro a tutte bisogna diversificare l’offerta di cicloposteggi.

Molti partecipanti hanno poi risposto alla domanda “Cosa fai quando il cicloposteggio dove avevi pensato di posteggiare è pieno?” dicendo che posteggiano la bici al di fuori del cicloposteggio, o in mezzo alle bici posteggiate. Minore il numero di quelli che hanno risposto di cercare un altro cicloposteggio con posti liberi.

Tra le qualità che un cicloposteggio deve avere, le più importanti per la maggioranza dei partecipanti sono la vicinanza al punto di destinazione, l’abbondanza di posti liberi e, come già detto, la possibilità di legare il telaio della bici alla rastrelliera, specialmente per soste più lunghe. In certi casi anche la possibilità di posteggiare la bici al coperto o al chiuso è stata apprezzata, per esempio quando si tratta di posteggiare la bici al lavoro o a casa.

Due domande del questionario che secondo me erano interessanti non sono state commentate nella relazione pubblicata a dicembre, perciò non ne conosco le percentuali delle risposte. Le domande erano: “qual è il tuo atteggiamento nei confronti della conversione di un parcheggio per auto in un cicloposteggio?” e “qual è il tuo atteggiamento nei confronti della conversione di una parte di un'area per tavoli all'aperto in un cicloposteggio?”. 

Al di là dei risultati di questo specifico sondaggio, ho deciso di parlarvene perché mi sembra un buon esempio di iniziativa per coinvolgere la cittadinanza nelle decisioni tecniche e politiche di un comune. Sono sicura che anche in Italia ci saranno esempi simili di comuni virtuosi che cercano di indagare e seguire le preferenze e i bisogni dei propri ciclisti (o anche di altre categorie, perché questo modello ovviamente si può applicare a tematiche svariate). Credo che FIAB potrebbe lavorare su questo modello e offrirlo ai comuni tramite le FIAB locali, come metodo per migliorare la progettazione e la manutenzione dei cicloposteggi.

Come sempre vi ringrazio per l’attenzione dedicata! Se non avete ancora letto i miei precedenti articoli, li trovate qui.

Sempre sui pedali, Viola.

Ultima modifica il Giovedì, 02 Febbraio 2023 16:42