Martedì, 15 Luglio 2025 10:31

Frihet på cykel - Cyklande för alla! Libertà in bici - Ciclismo per tutti! In evidenza

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Libertà in bici - Ciclismo per tutti! Suonano come slogan da campagna elettorale, ma in realtà sono i nomi di due progetti svedesi molto concreti che promuovono corsi per adulti per imparare ad andare in bicicletta. Un’iniziativa semplice e democratica!

In Svezia, come in Italia, saper andare in bicicletta è una cosa che diamo per scontata, insomma pensiamo che tutti l’abbiano imparata da bambini. Ma in realtà non tutti ne hanno avuto la possibilità, per diversi motivi. Un esempio sono gli immigrati adulti provenienti da paesi senza una cultura ciclistica. Spesso sono le donne a non aver mai imparato a pedalare per motivi culturali o geografici. Imparare ad andare in bici permette di muoversi in modo semplice, economico e salutare. Ma impararlo da adulti può anche dare molta soddisfazione perché è divertente, accresce l’autostima e dà un grande senso di libertà e di inclusione allo stesso tempo!

Piccola digressione: Stati Uniti, 1892. All'età di 53 anni, Frances Willard, suffragetta e attivista americana, decide di imparare ad andare in bicicletta. La società e molti di coloro che la circondano disapprovano questa scelta. Tuttavia, Frances si esercita con determinazione ogni giorno e diventa sempre più abile con la sua bicicletta, affettuosamente battezzata Gladys. Nel suo libro A Wheel within a Wheel: How I Learned to Ride the Bicycle Frances sostiene che è importante che anche le donne imparino ad andare in bicicletta, perché più uomini e donne condividono esperienze, pensieri e azioni, migliore sarà la società in cui vivono.

Frances con Gladys.

Torniamo in Europa ai giorni nostri. Organizzazioni come Club Global1, Cykelfrämjandet2 e Röda Korset3  lavorano attivamente da anni in Svezia per garantire a tutti – indipendentemente da età, genere o provenienza – l’opportunità di imparare ad andare in bicicletta organizzando corsi gratuiti.

Questi corsi si svolgono in un ambiente sicuro e amichevole, con l’assistenza di istruttori esperti e motivati. I corsi offrono anche l’uso gratuito di biciclette e caschi, e includono una copertura assicurativa. Si parte da esercizi di equilibrio e frenata per poi progressivamente arrivare a pedalare nel traffico urbano.

Quello che muove i partecipanti ai corsi può essere il desiderio di muoversi in autonomia, per esempio per motivi di lavoro o di studio, o semplicemente per il piacere di sentirsi liberi o di non sentirsi esclusi da qualcosa di molto comune e quotidiano nel paese in cui vivono. In un video dove alcuni partecipanti venivano intervistati mi ha colpito quello che ha detto una donna: “Lo faccio per i miei figli, per dimostrargli che tutto si può imparare, voglio essere un buon esempio per loro”. Oltre ai benefici per la salute e l’ambiente, questi progetti favoriscono l’integrazione sociale e la creazione di nuove amicizie. In un paese dove la bicicletta è parte integrante della vita quotidiana, imparare a pedalare può davvero cambiare la vita.

“Andare in bicicletta è fantastico, ci si sente liberi! Si sta più in forma. Stare insieme agli altri significa molto, ho fatto molte nuove amicizie grazie al ciclismo!"; partecipante di un corso a Göteborg.

A Lund, città dove vivo e dove è normalissimo muoversi in bicicletta, Röda Korset, in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha lanciato già dal 2016 Cykelskolan (tradotto: la scuola di bici), totalmente gratuita. Si pedala con il supporto di istruttori volontari, che parlano in svedese semplificato o inglese, in una zona protetta dalla viabilità urbana. Il corso prevede circa 8 incontri e include l'apprendimento dei segnali stradali e delle regole di base. Al termine si ottiene anche un attestato. Questi corsi in questi anni hanno formato centinaia di nuovi ciclisti adulti, spesso donne provenienti da altri paesi. Nel 2023 Cykelskolan ha ricevuto il premio per l'integrazione del Comune di Lund per aver creato un importante forum per lo scambio culturale e aver contribuito all'integrazione di un folto gruppo di nuovi abitanti di Lund, aumentando la libertà e la fiducia in sé stessi di molte persone.

Cykelskolan, Lund.

Progetti simili sono presenti in tante altre città svedesi, per esempio nelle tre città maggiori, Stoccolma, Göteborg e Malmö dove dal 2016 Cykelfrämjandet organizza e promuove i corsi per imparare a pedalare con il progetto Frihet på cykel. Solo nel 2021 sono stati formati 900 nuovi ciclisti con l’aiuto di circa 400 volontari. Cykelfrämjandet si occupa anche di formare i volontari con corsi gratuiti e di trovare soggetti interessati a supportare il progetto economicamente.

“È molto divertente condividere la gioia che si prova quando i partecipanti imparano ad andare in bicicletta: ‘So andare in bicicletta!’, gridano a gran voce…”; Paul, volontario di Cykelfrämjandet a Göteborg.

"I nostri partecipanti sono così grati, ma di solito diciamo loro che siamo noi così grati di poter vedere questa gioia. Si dà molto, ma si riceve in cambio gioia. È questo che ci spinge a continuare."; Kristin, volontaria di Cykelfrämjandet.

Frihet på cykel, www.cykelframjandet.se

Frihet på cykel è anche stato oggetto di uno studio etnologico svolto dalla ricercatrice Charlotte Hagström per l’Università di Lund. Hagström ha osservato lezioni e intervistato partecipanti e volontari a Malmö e Stoccolma. Nel suo articolo sottolinea il ruolo della bicicletta, sia dal punto di vista individuale che sociale, e i diversi motivi per cui il saperla utilizzare è importante. Hagström analizza le ragioni per cui le e i partecipanti (per lo più donne nate fuori dalla Svezia), non l’abbiano imparato prima e quali motivazioni abbiano per impararlo ora.

"Imparare ad andare in bicicletta significa anche espandere lo spazio e il mondo, sia in senso figurato che letterale. È associato a molte emozioni ed esperienze: è gioia, felicità e orgoglio, è esperienza di indipendenza e autonomia, è libertà in bicicletta."; Charlotte Hagström.

L’altro “slogan-progetto” che vi ho citato all’inizio di questo articolo è Cyklande för alla! Si tratta di un progetto pilota partito nel 2010 grazie a Club Global e al sostegno di Trafikverket4. Durante il progetto pilota sono stati formati circa 40 nuovi cicliste e ciclisti di diverse età e origini. Un corso intensivo di due settimane si è tenuto in estate a Bräcke, una piccola località del nord della Svezia che accoglie numerosi rifugiati ONU. In autunno, le lezioni si sono tenute invece in diverse zone urbane di Göteborg.

Partecipanti ricevono diploma a fine corso. Foto da Cyklande för alla.

Da questo progetto pilota è nato il manuale Cyklande För Alla! Konsten att lära vuxna att cykla di Ian Fiddies, tradotto e pubblicato anche in italiano grazie a Nuova Mobilità5 con il titolo Ciclismo per tutti! L’arte di insegnare il ciclismo agli adulti e disponibile online qui.

Il manuale è uno strumento pratico utile per tutte le associazioni o i soggetti che vogliono organizzare corsi di ciclismo per adulti. Le tecniche descritte si basano su corsi di ciclismo per adulti sviluppati nei Paesi Bassi, adattati e migliorati per rispondere alle esigenze locali della Svezia. Vengono riportate esperienze vissute direttamente dagli autori.

La metodologia utilizzata si è dimostrata efficace con la maggior parte degli allievi, anche se resta sempre aperta a miglioramenti. È divisa in tre fasi:

Fase 1 – Le prime pedalate: esercizi di equilibrio, tecniche di frenata e avviamento autonomo.

Esercizio di equilibrio, foto da Cyklande för alla!

Fase 2 – Quando si pedala: esercizi su partenze e arresti, curve, salite e discese e segnalazioni manuali.

Fase 3 – Nel traffico: introduzione pratica e teorica alle regole stradali e alla sicurezza.

Il manuale include anche consigli sulla scelta delle bici per le diverse fasi dei corsi, sui luoghi adatti, sull’uso del casco e su come organizzare corsi e trovare fondi.

Anche in Italia esistono esperienze simili. A Torino, l’associazione FIAB Torino Bici & Dintorni ha avviato il progetto Non è mai troppo tardi, rivolto a adulti che vogliono imparare ad andare in bicicletta. Mirela, originaria della Romania e partecipante al corso nel 2017, è riuscita a superare la paura e oggi si muove solo in bici. La sua storia dimostra che con impegno, supporto e un gruppo accogliente, non è mai troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo.

"Non è mai troppo tardi per imparare. Oggi vado ovunque in bici: è una passione, una libertà, e fa bene a me e all’ambiente."; Mirela.

Un altro buon esempio italo-spagnolo è il progetto Let’s Cycling che si è svolto tra maggio 2022 e aprile 2023 a Bologna e Valencia, con l’obiettivo di promuovere l'inclusione sociale e la mobilità sostenibile attraverso l'educazione all'uso della bicicletta. Il concetto alla base del progetto è l’educazione alla cittadinanza globale come azione trasformativa, ovvero educare le persone ad essere parte attiva del cambiamento e promuovere il pensiero critico focalizzandosi su tematiche come l’uguaglianza di genere, la diversità culturale e la sostenibilità ambientale, tutti temi collegati agli obiettivi di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile6.

Il progetto ha coinvolto diversi operatori di associazioni, cooperative sociali e centri culturali attivi nelle aree di Bologna e Valencia. I partecipanti sono stati giovani e donne straniere in condizioni di fragilità, che generalmente non hanno accesso alle stesse opportunità formative dei cittadini europei. La metodologia utilizzata, denominata BiciLiberaTutt*, è quella ideata dall’associazione Salvaiciclisti7 di Bologna. Questa metodologia si propone di facilitare l'uso quotidiano e sicuro della bicicletta, in particolare per coloro che sono a rischio di esclusione sociale.

Il manuale del progetto, disponibile qui in italiano (tradotto anche in spagnolo e inglese), è un vero e proprio strumento concreto e offre materiali e risorse utili per l’attività formativa di operatori e volontari. Ci sono per esempio una serie di esercizi pratici da far fare agli allievi per iniziare a prendere confidenza con la bicicletta. Molto ben fatta è anche la parte dedicata all’educazione stradale con regole, consigli e avvertimenti su pericoli comuni, il tutto spiegato con illustrazioni semplici e concrete, utilissime se si hanno dei partecipanti con difficoltà linguistiche. Importante anche l’ultima parte che mostra come parcheggiare la propria bici in modo sicuro.

Esempi di illustrazioni su rischi e regole per i ciclisti in strada, Let’s cycle!

Come potete vedere i progetti attivi sono molti e hanno avuto riscontri molto positivi. Anche il materiale a disposizione per organizzare e promuovere questo tipo di progetti è ben sviluppato e disponibile per tutti. Quindi cosa aspettiamo? Anche Fiab Tigullio vuole lanciarsi in questo tipo di iniziativa e organizzare un corso per imparare a pedalare a Sestri Levante.

Per il momento non vi possiamo anticipare molto poiché il corso è ancora in fase di progettazione. Quello che possiamo dirvi è che il progetto si chiama l’ABC della bici e verrà lanciato durante la SEMS (Settimana Europea della Mobilità Sostenibile) a settembre. Il corso comincerà probabilmente a ottobre e si terrà in un luogo sicuro, chiuso al traffico cittadino, probabilmente un parco di Sestri Levante. Degli istruttori volontari verranno appositamente formati proprio grazie ai manuali pubblicati citati in questo articolo. Il corso sarà gratuito e ci sarà anche la possibilità di prendere in prestito bici e casco per chi non li possiede.

Chiunque fosse interessato a partecipare al corso come allievo o istruttore, oppure a sostenere il progetto in qualche modo, può contattarci a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure passare a trovarci in Ciclofficina in Viale Dante 132H a Sestri Levante (aperto martedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 19).

Grazie per il tempo che avete dedicato a questa lettura! Se non li aveste ancora letti, qui trovate i miei precedenti articoli.

Sempre sui pedali, Viola.

 

__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________Note:

1Club Global – project network with a global perspective - è un'associazione senza scopo di lucro attualmente presente in quattro paesi: Svezia, Pakistan, Bangladesh e Gambia. Club Global vuole lavora per una cittadinanza attiva, un pianeta verde, pacifico e più equilibrato e per uno sviluppo sostenibile di natura e cultura.

2Cykelfrämjandet, nata nel 1934, è il corrispettivo della FIAB italiana in Svezia.

3Röda Korset è la Croce Rossa svedese.

4Trafikverket è l’autorità statale amministrativa che si occupa della gestione di tutti i trasporti sul territorio svedese.

5Nuova Mobilità è un quotidiano italiano online sul trasporto sostenibile.

6Agenda 2030 è un piano d’azione globale con 17 obiettivi, e i relativi 169 traguardi, per lo sviluppo sostenibile. Il piano è stato sottoscritto nel 2015 da 193 paesi delle Nazioni Unite, tra cui anche l’Italia e la Svezia, per impegnarsi a garantire un presente e un futuro sostenibile al nostro pianeta e alle persone che lo abitano.

7Salvaiciclisti è un movimento indipendente nato a Bologna dall’esigenza urgente di promuovere e migliorare la sicurezza stradale per le cicliste e i ciclisti in Italia. Salvaiciclisti promuove e stimola anche la ciclomobilità nella vita quotidiana.

Ultima modifica il Martedì, 15 Luglio 2025 11:00