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Ormai siamo in estate e allora ho pensato di dedicare questo articolo alla modalità di viaggio bici+treno qui in Svezia. E per cominciare vi svelo già che purtroppo ci sono molti problemi a riguardo e che paesi come Olanda, Germania e Danimarca sono molto molto più avanti!

La brutta notizia è che sui treni gestiti dalla compagnia statale SJ, che gestisce per esempio il traffico di treni intercity, alta velocità e treni notte, non sono ammesse le bici, se non smontate e portate in apposita valigia. La buona notizia è che invece il trasporto bici è possibile sulla gran parte dei treni regionali, che però sono gestiti da diverse compagnie nelle diverse regioni, e quindi anche le regole possono essere differenti.

Cykelfrämjandet, l’associazione svedese che corrisponde a FIAB, ha fin dai primi anni (è nata nel 1934) puntato sul trasporto bici in treno e ha spesso portato avanti campagne a riguardo, ma a quanto pare con limitato successo. “In altri paesi europei si è compresa di più la potenzialità di questo tipo di trasporto, flessibile ed ecologico”, ha dichiarato la vicepresidente dell’associazione in un’intervista dedicata a questa tematica.

Le ragioni per cui SJ non ha ancora cambiato politica a riguardo sarebbero legate a questioni di puntualità, accessibilità e sicurezza. A me personalmente sembrano scuse comode per non affrontare il problema, visto che in altri paesi ci si riesce! Un altro motivo sarebbe che, secondo indagini di mercato svolte dalla compagnia ferroviaria, la domanda per questo tipo di servizio sarebbe minima in confronto alle richieste in continuo aumento di posti passeggero. Questo però non trova conferma in quello che nel 2008 è venuto fuori da un sondaggio condotto da Banverket*: il 92% degli intervistati riteneva che dovesse essere consentito il trasporto bici su tutti i treni. Da un altro sondaggio, effettuato da Svensk Cykling** nel 2017, è emerso che il 42% degli intervistati utilizzerebbe maggiormente la bici se il trasporto su treno fosse migliore.

La speranza di Cykelfrämjandet è che le direttive europee siano lo sprint iniziale per cambiare finalmente le cose, non solo in Svezia ma in tutta Europa. Secondo ECF***, infatti, il 53% dei collegamenti ferroviari più veloci tra le principali città europee non ammette bici a bordo. Nell’autunno 2020, dopo una lunga campagna di ECF, il parlamento europeo ha votato a favore della proposta di introdurre un minimo obbligatorio di 4 spazi bici su tutti i treni nuovi o rinnovati. E’ stata una conquista per ECF, che però aveva richiesto un minimo di 8 posti e che vorrebbe vedere esteso l’obbligo a tutti i treni. In ogni caso è un grande primo passo avanti!

Nel primo numero del 2021 di Cykling (la rivista che i soci di Cykelfrämjandet ricevono) è uscito un articolo che racconta un’iniziativa personale di una donna con disabilità che, per attirare l’opinione pubblica sulla questione, ha viaggiato da Stoccolma a Sollefteå sul suo triciclo elettrico (circa 500 km, in due settimane) perché anche questo tipo di mezzo, essenziale per alcune persone, non è ammesso sui treni SJ. L’”eroina”, che si chiama Hélène Gladsaxe, auspica una lotta comune per costringere SJ a cambiare le sue politiche per il trasporto a bordo sia di biciclette che di mezzi elettrici come il suo.

Ma come vi avevo anticipato, si possono comunque trasportare le bici sulla maggioranza dei treni regionali! Grazie al lavoro della sede locale di Lund dell’associazione Naturskyddsförening****, sono state create delle mappe specifiche delle tratte ferroviarie che ora vi mostro. La prima, a sinistra, raffigura la Svezia settentrionale, la seconda, a destra, la Svezia centro-meridionale.

mappe2

Le linee verdi indicano le tratte dove la bici è ammessa, mentre le rosse quelle dove non è consentita. Inoltre dallo spessore delle linee verdi si può capire la frequenza del servizio (linea più spessa=traffico molto frequente). Però osservando le cartine è evidente che sia complicato o impossibile raggiungere alcune zone con questa modalità di viaggio.

Ci sono poi alcuni aspetti negativi da valutare: per esempio è molto complicato fare viaggi di lunga distanza con questa modalità (e la Svezia è lunga ben 1572 km!), sia per il tempo impiegato utilizzando solo trasporti regionali, sia perché si tratterebbe di cambiare molti treni e magari dover transitare in zone dove il trasporto bici non è ammesso comunque. Le regole per il trasporto bici, inoltre, variano da regione a regione: per esempio il numero di bici ammesse varia da 2 a 6, il trasporto può essere gratuito, come costare 20, 30 o 60 kr (circa 2, 3 e 6 €) o come un biglietto bambino (metà prezzo di un biglietto adulto). La foto di copertina l'ho fatta per esempio su un Krösatåg, treno regionale della regione Småland, su cui ci sono solo 2 posti bici.

Io vivo in Scania (la punta sud della Svezia), dove il trasporto bici è ammesso (e gratuito, da circa un anno) sia sui regionali Pågatåg (vedi immagine a sinistra) che sui treni Öresundståg (vedi immagine a destra) che collegano la Svezia alla Danimarca. Ho viaggiato spesso con questa modalità, sia per escursioni giornaliere in regione, che per ciclovacanze nelle regioni limitrofe. Più avanti vi racconterò certamente qualcuno di questi viaggi! :-)

bicitreno

In linea di massima non ho mai avuto grossi problemi, però su alcune tratte più trafficate può essere più complicato riuscire a viaggiare con la bici. Per esempio sui regionali in Scania (treni Pågatåg) il trasporto bici è ammesso per un massimo di 6 bici, ma nella stessa vettura dedicata alle bici ci sono anche i posti riservati ai passeggini, ai passeggeri con cane, agli anziani, alle donne incinte e ai passeggeri con bagagli ingombranti. Questo significa che lo spazio per le bici può essere veramente risicato e che non sempre si riescano a mettere 6 biciclette. Mi è capitato di viaggiare con altri cicloturisti su una tratta molto frequentata d’estate, perché porta a località di mare molto visitate: a inizio corsa eravamo 6, ma dopo alcune fermate eravamo una quindicina e le bici ormai occupavano tutto lo spazio del vagone. Questo però, oltre che a impedire il passaggio e causare problemi di sicurezza e accessibilità, mette anche in cattiva luce il trasporto bici agli occhi degli altri viaggiatori e del personale ferroviario.

L’intermodalità bici+treno è veramente una soluzione di trasporto agile, flessibile ed ecologica che dovrebbe essere vista come un obiettivo comune da tutti. Il lavoro che ECF e tutte le altre associazioni (o anche i singoli privati come l’attivista Hélène Gladsaxe) portano avanti è importantissimo, non solo per chi come me vuole viaggiare in treno con la bici. Questo tipo di intermodalità porterebbe benefici a tutta la società, con effetti positivi sulla salute, sull’ambiente e sull’economia. Ecco quindi un buon motivo per sostenere le associazioni come FIAB!

Grazie per l’attenzione che mi avete donato! Se non avete ancora letto i miei precedenti articoli, li trovate qui.

Sempre sui pedali, Viola.

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Note:

*Banverket è stata fino al 2010 l’autorità statale amministrativa delle ferrovie svedesi. Dal 2010 è stata poi formata Trafikverket, che si occupa della gestione di tutti i trasporti sul territorio svedese.

**Svensk Cykling è un’organizzazione di settore per rivenditori, produttori e importatori di biciclette. Uno dei suoi scopi è di lavorare sulla formazione dell’opinione pubblica per spingere più persone possibili a pedalare più spesso.

***ECF: European Cyclists’ Federation, di cui sia FIAB che Cykelfrämjandet fanno parte

**** Naturskyddsförening è la maggiore associazione ambientalista di Svezia, nata nel 1909

 

Domenica, 13 Giugno 2021 17:30

Da Vivinbici a FIAB Tigullio : 10 anni di ricordi

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Sono passati 10 anni da quando alle Casette Rosse sei visionari fondarono la sezione FIAB Tigullio con il nome "Vivinbici".

Nel filmato troverete non solo i ricordi e le emozioni della maggior parte di loro ma anche i saluti e i ringraziamenti del presidente Fiab nazionale, della coordinatrice FIAB Nord Ovest, del presidente FIAB Genova nonché delle autorità locali.

BUON COMPLEANNO, VIVINBICI!.

Domenica, 13 Giugno 2021 22:00

Tutti ci conoscono nel Tigullio come Vivinbici

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Nonostante l'emergenza sanitaria e le restrizioni, alcuni soci attivi e membri del Direttivo, in numero ristretto si sono incontrati domenica 13 giugno 2021 presso la sede di Fiab Tigullio per festeggiare il compleanno dell'Associazione.

Sul nostro canale YouTube trovate il video del breve discorso del nostro presidente, Marco Veirana.

Domenica, 13 Giugno 2021 16:30

Buon compleanno, Vivinbici

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Il 13 giugno 2011 nasceva Vivinbici alle Casette Rosse a Sestri Levante.
Nonostante la pandemia non ci abbia permesso di organizzare il grande evento che sognavamo, vogliamo festeggiare e non dimenticare questo importante compleanno.

Dieci anni sono trascorsi in fretta e molte delle città del Tigullio stanno cambiando aspetto, ridisegnando i territori con un occhio di riguardo alla mobilità sostenibile.
Come Associazione che ha tra i compiti statutari principali quello di “mettere in relazione e comunicazione, le persone adulte e minori interessate e motivate ad agire in prima persona e/o a promuovere azioni per una città ciclabile ed altre forme di mobilità sostenibile” non possiamo che essere felici della strada percorsa insieme.

In occasione del compleanno di Vivinbici é iniziata la revisione della storica Piccola cicloguida di Sestri Levante, datata 2006. Se ne avete una copia in casa conservatela gelosamente perchè sul fondo della pubblicazione compare ancora il timbro “storico” ASSOCIAZIONE VIVINBICI con l’indicazione della prima sede presso le Casette Rosse.
Accanto ai percorsi già presenti, ma aggiornati con i nuovi tracciati ciclabili che non esistevano nel 2006, ne aggiungeremo un quinto. Molti anni sono passati da quando il gruppo di 8 alunni, coadiuvati da Marco Veirana ed Elena Rizzi, realizzava con cartine e manuali la piccola cicloguida. I percorsi verranno non solo revisionati ma le tracce GPS saranno rese disponibili, oltre che su fiabtigullio.it, su Comuni ciclabili e Andiamoinbici.it.
La nuova guida aggiornata sarà disponibile da novembre 2021.

Per coinvolgere il più possibile la cittadinanza in questi festeggiamenti, dalla fine del mese di giugno, in una data che verrà comunicata in anteprima ai soci FIAB Tigullio e secondariamente diffusa alla stampa e sui canali social, verranno “liberati” nei comuni di Sestri Levante, Lavagna, Chiavari e Rapallo i nostri sassi colorati. Chi troverà almeno tre sassi potrà recarsi in sede per ritirare un gadget. Chi non può raggiungere agevolmente la sede di Sestri Levante potrà contattarci telefonicamente o per email (recapiti sul nostro sito) e concorderemo un altro luogo di ritiro.

Vogliamo che quest’anno sia soprattutto il NOSTRO compleanno, il compleanno di tutti i nostri soci che ci hanno sostenuto e che continuano a sostenerci ogni anno. Ogni socio dal mese di giugno 2021 al mese di maggio 2022, riceverà una mail nel mese del suo compleanno in cui verrà invitato in sede per ritirare un regalo. Essendo i soci di FIAB Tigullio dislocati in varie località è possibile mettersi in contatto con noi per concordare il ritiro in altra sede o con altre modalità.

Come anticipato sulla nostra pagina FB il 13 maggio, nel corso di quest’anno vorremmo raccogliere le vostre testimonianze sulla Sestri che è stata.
Lunedì 7 giugno é apparso sul sito l'articolo della nostra segretaria e socia che ha ricordato la sua Sestri ciclabile della fine degli anni Settanta del Novecento. Vorremmo che ognuno ricordasse quello che è stato, che ci venissero regalati ricordi ed immagini legate allo spostarsi in bicicletta nel nostro territorio perchè possa nascere un racconto collettivo e condiviso che convertiremo in PDF e renderemo disponibile sul nostro sito perchè non si perda anche questo frammento di memoria della nostra bella Sestri e delle altre cittadine vicine che i nostri genitori (o nonni) raggiungevano in bicicletta.

Ultimo ma non per importanza, sul nostro canale YouTube troverete un breve video di ricordi e pensieri condivisi di questi 10 anni insieme. Daremo voce ai fondatori e agli amministratori che, in questi anni, hanno creduto nel possibile cambiamento che stiamo vivendo.

BUON COMPLEANNO, VIVINBICI

Percorrendo la ciclabile che dal Parco di Via Sedini porta alla Coop ultimamente mi capita spesso di pensare com’era muoversi a Sestri in bicicletta quando avevo 12 anni.
Ho sempre abitato a Pila sul Gromolo e Corso Colombo per la Laura bambina era (ed è rimasto ) “il centro”. Al mare da bambina ci andavamo poco spesso perchè era come andare ad una crociata : secchielli, palette, tutto caricato su una delle biciclette ed io seduta sul sedile posteriore, con i piedi spesso a penzoloni (non esistevano i seggiolini certificati!). Devo ammettere che i miei ricordi di quegli anni relativi alla mobilità cicilistica si fermano ai piedi a penzoloni. Perchè poi si arrivava davanti alla scalinata della prima delle piscine di Sant’Anna, la “piscina” dove si andava prima di imparare a nuotare perchè l’acqua era bassa, ma i ricci, spesso insidiosi, si conficcavano nelle piante dei piedi e la sera servivano pinzette ed ago per togliere via le spine.
Il mio mondo di bambina era Pila e nel cortile del condominio in cui abitavo ho imparato ad andare in bicicletta e ho una bella fotografia, che ho cercato e ritrovato non molto tempo fa fa, perchè avevo voglia di ricordare quella bambina..
Vecchio sottopassoDiventare grandi era prendere l’autobus (allora si chiamava corriera) che portava alle medie, almeno finchè le giornate non cambiavano colore. Le ricordo quelle mattine di  primavera, quando   finalmente l’aria era sottile di profumi che promettevano l’estate e potevo prendere la Graziella per andare a scuola. All’andata si percorreva Via Nazionale o  Via Antica Romana Orientale, che   aveva ancora i "bei" laterali. Arrivati poco dopo il ponte romano si cominciava a sperare di trovare il passaggio a livello alzato. Altrimenti, bici in   spalla, si scendevano i gradini per non aspettare che   si sollevasse, perchè ogni attesa allora sembrava durare secoli. Si lasciavano le cartelle sul muretto (sono andata a scuola a  Portobello) e si andava da “Bacci” a prendere la focaccia. Dopo le ore   di scuola e soprattutto se all’ultima ora si ci era spostati in Val di Canepa per fare ginnastica, si percorreva Via Aurelia per tornare a casa. Ricordo che fare quella strada era un insieme di sfida e   paura, perchè in fondo non mi piaceva fare quella strada. L’Aurelia faceva sempre un po’ paura, con le macchine che correvano vicine e bisognava fare attenzione e non sbandare e rimanere entro “la riga gialla”che delimitava il bordo strada per le auto: una relativa salvezza per noi.  All’incrocio con Via Sedini, c’era sempre l’incognita del semaforo per la svolta a sinistra, perchè bisognava essere abbastanza veloci, agili ed anche coordinati. Bisognava ruotare il capo, calcolare la velocità della macchina più vicina e poi ci si cominciava a spostare, con il braccio sinistro alzato ad indicare il nostro spostamento verso il centro della strada. Forse non dovrei scriverlo ma ricordo che spesso tornavano in due sulla stessa bicicletta. Sul retro della Graziella, l'amico stava in piedi e si girava per te e per te allungava il braccio e quasi gridava: VAI! E si andava con l’incoscenza dei 12 anni che a volte proteggono dalle scelte più stupide, con una viabilità che non era caotica come quella attuale perchè non eravamo soltanto noi ragazzi a spostarci in bicicletta.
Io le ricordo le file di biciclette parcheggiate sotto le tettorie davanti alla Fit Ferrotubi, e a volte non so se certi ricordi sono veri o se il tempo, gran signore, mi ha regalato nuove, e a volte non so se certi ricordi sono veri o se il tempo, gran signore, mi ha regalato nuove immagini, per regalarmi ricordi ancora più belli.
Crescendo il mondo si è allargato verso Riva e le sue bellissime spiagge, più adatte ad ospitare le compagnie grandi e rumorose di quanto potessero fare gli scogli di Sant’Anna. La scelta per raggiungere l’Asseu da Pila era tra due salite salite. La prima che, dopo l’Aurelia, girando a destra in Via Gramsci, ti permetteva di vedere se qualche dj stesse entrando o uscendo dalla radio (ricordate che per un periodo Radio EcliVia Sedinisse 82 trasmetteva da lì?). La seconda, prima di scoprire le spiagge di ponente, ti faceva attraversare San Bartolomeo e Riva, portandoti a costeggiare la salita con i cantieri a destra.
Oggi, che non ho più l’incoscienza dei 12 anni, penso che è una fortuna che si possa raggiungere in sicurezza e quasi senza discontinuità gli stessi posti che raggungevo pericolosamente (ed incoscientemente) ormai quarant’anni fa.
Quando avrò l’età di mia madre forse non dovrò dire come lei : meno male che ci sono le ciclabili altrimenti non potrei più andare in bicicletta perchè una Sestri interamente ciclabile é lì dietro l’angolo e noi l’abbiamo vista nascere.
(Laura Bregante)

 

Nota sulle immagini : le immagini presenti nell'articolo (a parte la copertina che é un mio ricordo personale) sono state pubblicate nel gruppo FB Sei di Sestri Levante se e ho scelto di inserirle perchè sono lo specchio fedele dei miei ricordi. Come anticipato in un post sulla nostra pagina FB del mese scorso questo articolo spera di stimolare altri ricordi ed immagini e ricostruire un racconto corale della Sesti che è stata (e che manca un po' a tutti). 

A Helsingborg (nel sud della Svezia) c'è un meraviglioso spazio didattico destinato ai bambini per insegnare loro come muoversi in bici e a piedi in città rispettando le regole del codice stradale e gli altri utenti.

Si tratta di una cittadina in miniatura, Fredriksstad, dove i bambini possono circolare a piedi e in bici liberamente e in piena sicurezza. La piccola città è attrezzata di tutto il necessario: strade, segnaletica, attraversamenti pedonali, semafori, passaggio a livello, fermata del bus, piccoli caseggiati (utilizzati come magazzini per le biciclette e i caschi), incroci e rotonde.

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Questo spazio ha una lunga storia ed esiste dal 1955. Era stato creato in occasione della grande esposizione di architettura H55. Nel 1958 è stato spostato nella sua attuale posizione, in una zona abbastanza vicina al centro di Helsingborg vicino al parco Fredriksdal. Fino al 2010 le attività, prevalentemente estive, venivano gestite da un'associazione di volontari. Dal 2012 è il comune che si occupa della gestione e del supporto didattico alle scuole.

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Il Laboratorio ambientale, creato dal comune, supporta tutte le scuole sul territorio comunale (comunali e private) nelle varie attività didattiche sul tema ambiente. Il personale si occupa anche di aiutare gli insegnanti a gestire le classi durante le attività svolte all’interno di questo spazio. Tutte le scuole e gli asili del comune possono utilizzare lo spazio didattico anche in autonomia.

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Lo spazio didattico è aperto poi anche al pubblico negli orari non scolastici, quindi gruppi e famiglie possono sfruttarlo per insegnare ai più piccoli a pedalare in sicurezza.

Per le classi equivalenti alla prima elementare il Laboratorio ambientale organizza gratuitamente un programma specifico denominato “In tutta sicurezza”. Il programma è diviso in due parti, una dedicata all'utilizzo dell'energia elettrica in sicurezza, e l'altra ovviamente alla sicurezza stradale che prevede una lezione di 75 minuti:

Correlato a questo è nato il progetto “Portami a scuola” destinato sempre alle prime classi, per stimolare i bambini e i genitori ad andare a scuola a piedi o in bici. Il progetto nasce per migliorare la sicurezza stradale e gli ambienti intorno alle scuole ed è anche un modo per far capire ai bambini come possono influenzare positivamente il traffico e l'ambiente circostante con le loro singole azioni.

Un altro progetto del Laboratorio ambientale è la scuola estiva destinata alla fascia di età 5-8 anni. Si organizzano corsi di una settimana durante le vacanze estive, completamente gratuiti: i bambini vengono divisi in gruppi e imparano a muoversi in città ma in un ambiente completamente sicuro!

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Lo stesso Laboratorio ambientale tra i diversi programmi e progetti che segue (ne cito alcuni: “Voglia di coltivare”, “Rifiuti che ritornano”, “Il bosco dei bambini”, “L'importanza dell'acqua”, “Aria fresca”, “Viaggia con intelligenza” e tanti altri), ne destina uno alle quinte elementari denominato “Patente per bici”, dove i bambini imparano a pedalare questa volta nel vero traffico cittadino.

Per i più curiosi c’è la possibilità di vedere un breve video (in svedese ovviamente, ma le immagini sono comunque eloquenti) qui!

Sarebbe bello poter vedere luoghi simili anche in Italia, e nello specifico nel nostro Tigullio. Sono sicura che, se ci fossero spazi del genere, sarebbero utilizzati non solo dalle scuole, ma anche dalle famiglie! L’idea di insegnare ai propri figli ad andare in bici in mezzo al traffico credo che spaventi molti genitori, che magari la rimandano di qualche tempo proprio per questo motivo. Cittadine come Rapallo e Chiavari, dove la manifestazione Bimbimbici ha sempre riscosso successo, avrebbero bisogno di uno spazio del genere. Potrebbe essere un modo per spingere verso una maggiore mobilità sostenibile in città, a partire dalle famiglie. Non mi dimentico di Sestri Levante, che anche se più ricca di piste ciclabili, potrebbe puntare su un progetto del genere, per esempio all’interno del parco Mandela.

Grazie per aver seguito la mia rubrica! Se non avete ancora letto il precedente articolo, lo trovate qui

Sempre sui pedali, Viola.

Violainbici, inviata speciale

Mi chiamo Viola, ho 36 anni e sono uno dei soci fondatori di FIAB Tigullio Vivinbici. Dal 2015 vivo a Lund, una cittadina universitaria del sud della Svezia, ricca di piste ciclabili e in gran parte pianeggiante, quindi con ottimi presupposti per una mobilità ciclabile! Il mio amore per la bici nasce in adolescenza dove la bici rappresentava per me la possibilità di muovermi tra diverse cittadine del Tigullio in autonomia… poi pian piano è diventata un simbolo della mia volontà di andare contro corrente, di non adeguarmi alla massa… finché poi ho trovato la mia coscienza ambientalista ma anche il semplice piacere di pedalare, respirare e guardare il mondo dal mio sellino. Con questa rubrica vorrei darvi la possibilità di vedere come funzionano (o non funzionano) le cose qui, come spunto di riflessione o anche per semplice curiosità! La mia idea è quella di raccontarvi sia esperienze personali di ciclabilità e cicloturismo, sia di prendere ispirazione dagli articoli della rivista dell’associazione Cykelfrämjandet di cui ovviamente sono socia, che sarebbe poi il corrispettivo di FIAB qui in Svezia.

Cykelpanelen: un progetto del comune di Lund

A gennaio 2020 è partito un progetto del comune di Lund chiamato Cykelpanelen, che potremmo tradurre con l’espressione “tavola rotonda sulla mobilità ciclistica” … mi viene da ridere a proporvi una traduzione così lunga per una sola parola, ma lo svedese è una lingua molto diversa dall’italiano e uno dei suoi pregi è che si possono formare parole attaccandone due o tre in fila e spiegare quindi concetti più lunghi con una sola parola! (piccola deviazione :-) )

Lo scopo del progetto, gestito dall’ufficio tecnico del comune, è coinvolgere persone che utilizzano la bici per spostarsi da, per e dentro Lund e renderle parte attiva dello sviluppo della mobilità ciclistica del comune. Il comune di Lund si è preposto degli obiettivi climatici e di sostenibilità che seguono quelli di Agenda 2030 e quindi il miglioramento della mobilità ciclistica è uno dei mezzi per raggiungere questi obiettivi. Questa tavola rotonda è vista dal comune come la possibilità di vedere chiaramente quali sono le criticità e i bisogni dal punto di vista di chi ogni giorno inforca la sua bici per muoversi, andare a scuola, al lavoro, ecc. L’intento era quello di formare un gruppo di almeno un centinaio di persone (Lund conta circa125,000 abitanti) piuttosto eterogeneo per quanto riguarda età, sesso e residenza: ad esempio dopo un primo reclutamento venne data la priorità a figure poco rappresentate come donne, persone sotto i 40 anni e persone residenti fuori dall’area urbana di Lund.

Quando lessi di questo progetto a fine 2019 mandai subito la richiesta per iscrivermi, perché mi sembrava una cosa molto bella quella di dare la possibilità a chi la bici la usa quotidianamente di dire la sua! L’idea iniziale era quella di organizzare 4 diverse attività per il primo anno: un questionario, un incontro con tutto il gruppo con seminari e dibattiti, una serie di incontri divisi in piccoli gruppi di lavoro per affrontare questioni specifiche e infine un’uscita di gruppo in bici. La pandemia ha purtroppo impedito l’attuazione di questo programma preliminare… e quindi il Cykelpanelen fino ad oggi si è ridotto ad una serie di e-mail con cadenza trimestrale contenenti alcuni questionari, resoconti di questionari precedenti e informazioni su progetti di mobilità sostenibile in corso.

Ora vi faccio qualche esempio di questioni affrontate dal Cykelpanelen:

  • Posteggi per cargo-bike: ai partecipanti è stato chiesto di segnare su una cartina digitale in quali posti vedevano la necessità di aumentare o inserire i posteggi per le cargo-bike, qui piuttosto in voga sia per trasporto di oggetti che di bambini e cani! J
  • A dicembre 2020 è stata inaugurata la prima (e forse anche l’unica…) linea di tram di Lund: la viabilità della città ha subito molte modifiche dovute a questo progetto e quindi anche i ciclisti hanno dovuto adattarsi al nuovo ospite delle strade della città. Anche questa volta è stata mandata una mappa digitale della linea tram dove i partecipanti potevano inserire punti e descrizioni di problematiche legate al nuovo assetto viario. Dal resoconto risulta per esempio il bisogno di più ciclo-posteggi presso il capolinea, la criticità di alcuni incroci dove auto, bus, bici, e tram devono interagire e dove la segnaletica viene percepita come poco chiara, la criticità di alcune piste ciclabili lungo la linea tramviaria che sono a senso unico ma che vengono spesso percorse in entrambi i sensi, la criticità presso alcune fermate della linea di scontri tra pedoni e ciclisti.
  • Soluzioni per incroci: nell’e-mail di marzo ci è stato chiesto di rispondere ad un questionario su diverse soluzioni per gli incroci in presenza di piste e/o corsie ciclabili. Le varie soluzioni erano illustrate con fotografie e i possibili difetti descritti.

Non credo che durante il 2021 il Cykelpanelen potrà organizzare incontri, seminari, lavori di gruppo né tantomeno uscite di gruppo… per il momento dovremo quindi accontentarci di fare sentire la nostra voce tramite questionari e mappe digitali… In ogni caso mi sembra un’esperienza interessante e positiva che anche altri comuni, svedesi, italiani e del mondo potrebbero intraprendere!

Con la speranza di avervi intrattenuto con una lettura interessante…

Sempre sui pedali, Viola.

Martedì, 09 Febbraio 2021 16:18

Il Biciplan che vorremmo : 3 seminari online

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Gli attivisti di Fiab Genova e Fiab Tigullio presentano in TRE puntate le proposte fatte alla Città Metropolitana di Genova per la creazione del BICIPLAN

1° puntata GIOVEDI 11 febbraio ore 21 Argomenti trattati in questa puntata: INTRODUZIONE LE RETI INFRASTRUTTURALI Link webinar https://us02web.zoom.us/j/83888697382...

2° puntata GIOVEDI 18 febbraio ore 21 Argomenti trattati in questa puntata: INCENTIVAZIONE INTEGRAZIONE MODALE MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA ATTIVA E PASSIVA Link webinar https://us02web.zoom.us/j/89337381794...

3° puntata GIOVEDI 25 febbraio ore 21 Argomenti trattati in questa puntata: LE DOTAZIONI E I SERVIZI DI SUPPORTO PROMOZIONE ED EDUCAZIONE Link webinar https://us02web.zoom.us/j/81388056032...

I convenuti potranno fare le proprie domande in chat alle quali verrà risposto dopo ogni argomento trattato.

Giovedì, 28 Gennaio 2021 18:04

Piste ciclabili a Chiavari

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Marco Veirana, presidente di FIAB Tigullio intervistato da Teleradio Pace in merito alle piste ciclabili di Chiavari sottolinea come la città, per sua conformazione, sia "naturalmente ciclabile" ma la convivenza civile tra tutti coloro che utilizzano la strada, siano essi pedoni, ciclisti o automobilisti, debba essere comunque la prima regola per vivere in armonia gli spazi.
Importante, sottolinea Marco Veirana, che l'Amministrazione chiavarese migliori l'aspetto comunicativo, spiegando ai cittadini non solo che cosa si sta facendo ma illustrando anche il disegno complessivo che comunque é quello che si sta prendendo un po' in tutte le città per migliorarne la vivibilità e la fruibilità di tutti, non solo di automobilisti e ciclisti ma anche di pedoni.
Il limite dei 30 Km/h  in città permetterà la pacifica convivenza tra automobili e biciclette. Ovviamente anche i ciclisti devono rispettare le norme del codice della strada perchè, a differenza dell'automobilista che sostiene un esame per guidare l'automobile, i ciclisti non lo fanno. FIAB da sempre entra nelle scuole, dove é possibile con la collaborazione della Polizia Municipale, per insegnare a bambini e ragazzi le regole principali ma in questo senso si può fare ancora qualcosa.

Vi invitiamo a vedere il video completo a questo link: https://youtu.be/1edL-7heSgc


Giovedì, 22 Agosto 2019 17:59

Benvenuto sul nostro nuovo sito!

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Ciao! Stiamo dando una nuova veste al sito web di Fiab Tigullio!Per il momento non troverai alcuni dei contenuti del vecchio sito. Stiamo concludendo i lavori e presto troverai tutte le informazioni che cercavi! Nel frattempo ti invitiamo a visitare queste nuove pagine.  Se invece hai proprio bisogno di un contenuto vecchio, non preoccuparti! In alto a destra trovi una voce "Archivio" che ti permette di navigare nel vecchio sito e trovare tutto quello che cerchi!

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