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La Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (Sems) di quest’anno ha visto nuovamente i volontari di FIAB Tigullio sulle strade di tre delle nostre città della Riviera a “contare i ciclisti”.
Operazione importantissima nel mese in cui siamo in attesa dell'approvazione del Nuovo Codice della Strada in base al quale le corsie ciclabili leggere, segnalate unicamente da strisce bianche e senza protezione fisica tra la corsia ciclabile e la carreggiata destinata ai veicoli a motore, non verrebbero più considerate conformi alle normative di sicurezza stradale. Massimo Gaspardo Moro, consigliere nazionale e responsabile Centro Studi Fiab, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport sottolineava che "è chiaro che la pista ciclabile è la migliore, a livello di sicurezza soprattutto, ma non sempre è possibile realizzarla, per mancanza di spazio o mancanza di risorse. La soluzione delle corsie ciclabili, dove è stata applicata, ha dato ottimi risultati per cui dire che non si può fare una pista ciclabile è molto limitante e rende più difficile il lavoro dei Comuni".
A questo punto è importante più che mai leggere i dati delle rilevazioni effettuate quest’anno sul nostro territorio e confrontarle con quelle dello scorso anno, indicando però che la fascia oraria di interesse quest’anno è inferiore di un’ora.
I dati registrati a Sestri Levante lunedì 16 settembre, dalle ore 7 alle ore 9, indicano un totale di 298 passaggi di ciclisti che hanno scelto di spostarsi soprattutto dove ci sono corsie o delle piste ciclabili : 134 transitati nella zona est del Parco Mandela, 145 in Piazza della Repubblica, sulle corsie che verrebbero eliminate dal CdS e solo 19 in stazione in una fascia oraria in cui la maggior parte dei pendolari per Genova è gia partita. Se confrontiamo i dati con quelli dello scorso anno, sottraendo la fascia oraria in eccedenza (lo scorso anno il conteggio si era svolto sino alle 10 del mattino) i passaggi di quest’anno hammo avuto incremento in positivo del 109,86% (298 passaggi nel 2024 vs 142 passaggi nel 2023).
La riflessione maggiore, secondo noi, nell’area di Sestri Levante potrebbe venire in merito allo scarso utilizzo della bicicletta come mezzo per l’intermodalità treno+ bici. Evidentemente l’aver sostituito le vecchie rastrelliere ed aver tentato di mantenere il decoro nelle zone dedicate ai cicloposteggi non è stato sufficiente per incentivare questa scelta, che può essere condizionata anche dall’impossibilità dei ciclisti /lavoratori / studenti di trovare ambienti bike friendly (si confronti con il decalogo diffuso da Fiab nel 2020 reperibile in allegato a questo articolo).
Martedì 17 settembre i volontari di FIAB Tigullio hanno contato i ciclisti a Lavagna. La stazione di Lavagna, nella medesima fascia oraria di Sestri Levante, appare decisamente più viva. Piazza Cordeviola, punto nevralgico e di intersezione, è quello più battuto dai ciclisti. Il totale delle biciclette registrate è di 256 contro le 226 nella stessa fascia oraria lo scorso anno (abbiamo sottratto 166 al totale registrato per riportare i dati alla medesima fascia oraria di registrazione di quest’anno) Anche in questo caso c’è un lieve incremento dei ciclisti, pari al 13,27%.
Su Chiavari i volontari di FIAB Tigullio hanno raggiunto le loro quattro postazioni venerdì 19 settembre. Visto che lo scorso anno la fascia oraria di registrazione era stata la stessa, non è stato necessario fare sottrazione ai dati totali, rilevando una stabilità della situazione (594 passaggi lo scorso anno, 593 quest’anno), con un impercettibile decremento dello 0,17%.
Il numero dei mezzi motorizzati transitati non è stato conteggiato ma indubbiamente era molto superiore a quello delle biciclette. Questo ci fa riflettere sul fatto che la ripartizione modale tra mezzi motorizzati e mezzi di mobilità attiva (piedi e bicicletta) è ancora troppo spostata verso la mobilità a motore, nonostante gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 prevedano tra l’altro la diminuzione del tasso di veicoli in circolazione, la crescita ed elettrificazione del trasporto pubblico, l’aumento della mobilità a piedi e in bicicletta e il riequilibrio delle modalità di spostamento privilegiando sistemi sostenibili.
FIAB, ben conscia che la bicicletta é lo strumento utile al raggiungimento di 11 dei 17 obiettivi fissati dall’ Agenda, é disponibile per sostenere le amministrazioni locali nella progettazione di spazi pubblici civilmente condivisi, nella promozione di attività fisica legata all’uso della bicicletta (obiettivo 3), nella lotta al cambiamento climatico (obiettivo 13) e nel contribuire a creare città più inclusive, sicure e sostenibili (obiettivo 11). Invita tutti a leggere il documento redatto dalla Federazione Ciclistica Europea (ECF) e dall’Alleanza Mondiale dei Ciclisti (WCA) che è stata messa in rete poco dopo la sottoscrizione dell’Agenda 2030 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite. La pubblicazione in inglese é scaricabile dal sito della Federazione Ciclistica Europea a questo link.
Allegate alla presente le tabelle relative al computo dei ciclisti nei tre comuni di riferimento.
Nell’ambito della campagna #PRIMALABICI lanciata da FIAB per promuove l’uso della bicicletta negli spostamenti quotidiani come mezzo sicuro e sostenibile per se stessi e gli altri, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta mette a disposizione delle aziende un Decalogo con utili indicazioni per rendere i luoghi di lavoro bike-friendly così da incentivare il bike-to-work tra i lavoratori.
L’iniziativa, rivolta a tutte le aziende pubbliche e private di ogni dimensione, è supportata dall’immagine aggiornata della campagna CASA-LAVORO, PRIMA LA BICI! Attraverso il Decalogo per aziende bike-friendly (che trovate in allegato, nella sezione download), FIAB fornisce in modo chiaro e sintetico indicazioni pratiche per aziende di ogni dimensione.
Cosa serve a chi sceglie di andare al lavoro in bici? Parcheggiare in sicurezza e potersi cambiare. Ma occorre anche motivare con adeguata comunicazione e incentivi mirati.
Il vademecum tratta ciascun aspetto con soluzioni dal livello minimo a quello buono e ottimo, dagli interventi basilari fino a iniziative più strutturate. Un esempio? All’esigenza di parcheggiare la bici, l’azienda può rispondere con l’installazione di rastrelliere adeguate (intervento minimo), fornire in aggiunta una tettoia (intervento buono), oppure predisporre un locale chiuso dove riporre le biciclette attrezzato per piccole riparazioni (intervento ottimo).
«Anche l’OMS raccomanda di muoversi in bicicletta per garantire il distanziamento sociale e mantenersi in salute – ricorda Alessandro Tursi, presidente FIAB – Senza salute, come abbiamo visto, non c’è economia ne ripresa. Ecco perché tendiamo la mano alle aziende per accompagnarle nelle politiche di responsabilità sociale. Aziende e sindacati assieme possono fare la propria parte per il comune obiettiva del benessere dei lavoratori, e quindi anche dell’azienda e della collettività».
In tema della sicurezza è fondamentale anche nel bike-to-work e l’impegno di FIAB negli anni ha portato ad esempio, nel 2016, al riconoscimento INAIL dell’ infortunio in itinere per chi sceglie di andare al lavoro in bicicletta. Le aziende, inoltre, possono offrire ai dipendenti, come incentivo, la polizza RC per spostamenti in bici. Un’interessante soluzione è l’adesione a CIAB-Club Imprese Amiche della Bicicletta (partner della campagna CASA-LAVORO, PRIMA LA BICI!) che prevede la copertura assicurativa RC per tutti gli spostamenti in bici dei dipendenti. In alternativa, l’azienda può assicurare ciascun dipendente mediante il tesseramento individuale a FIAB, che include la copertura assicurativa RC Bici per danni a terzi provocati in bicicletta.
[NdR: articolo originale QUI]
Nella Settimana Europea della Mobilità 2023, FIAB Tigullio ha effettuato un monitoraggio sull'uso della bicicletta nelle tre città del Tigullio indicate in tabella, rispettivamente nelle mattine del 18, 19 e 20 settembre.
I dati statistici che qui riportiamo confermano una buona scelta della bici per spostarsi in città da parte di molti cittadini.
(*) Nella rotonda di Via Baden Powell / Via Bozzano il conteggio é stato effettuato dalle ore 7:30 alle ore 9:00.
A Chiavari il conteggio é stato effettuato dalle 07:00 alle 9:00.
Il numero dei mezzi motorizzati transitati non è stato conteggiato ma indubbiamente era molto superiore a quello delle biciclette. Questo ci fa riflettere sul fatto che la ripartizione modale tra mezzi motorizzati e mezzi di mobilità attiva (piedi e bicicletta) sia ancora troppo spostata verso la mobilità a motore.
Riteniamo che tali monitoraggi vadano svolti con maggiore frequenza durante l'intero arco dell'anno e invitiamo i comuni a fare da "registi" individuando le zone, le giornate e le fasce orarie per ottenere dati maggiormente significativi. Fiab Tigullio si rende disponibile a collaborare in tal senso.
Considerando che l'obiettivo della Settimana Europea della Mobilità è far riflettere sui consumi energetici e, in particolare, sui consumi derivanti dalla mobilità urbana che hanno sempre maggiori costi per la collettività non solo in termini ambientali è urgentemente necessario togliere i veicoli inquinanti dalle strade e trasformare il modo in cui ci muoviamo in città se vogliamo fermare la crisi climatica e risolvere l'emergenza sanitaria dell'inquinamento atmosferico.
Diminuire il tasso di veicoli in circolazione, far crescere ed elettrificare il trasporto pubblico, aumentare la mobilità a piedi e in bicicletta e riequilibrare la modalità di spostamento privilegiando sistemi sostenibili, questi sono gli obiettivi al 2030.
Allegate tabelle con i dettagli dei conteggi a Sestri Levante, Lavagna e Chiavari
Ieri, mercoledì 13 marzo, ha preso il via alla Camera dei Deputati l'esame del disegno di legge sulla riforma del Codice della strada.
In questa settimana di proteste e mobilitazioni in oltre 40 città, la Camera non é riuscita ad approvare in prima lettura il testo cui sono stati presentati 240 emendamenti, rimandando il suo esame a martedì prossimo (19 marzo), giorno in cui è anche previsto il voto finale. Poi si passerà al Senato. Nel frattempo si sono unite alle voci delle piazze quelle di madri, figlie, fratelli di vittime sulla strada, che si rivolgono al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiedendo la revisione del testo di legge per tutelare ciò che di più sacro esiste: la vita umana.
Stessa cosa fanno, sempre nella giornata di ieri, 30 organizzazioni non governative di tutta Europa*, impegnate nella promozione della sicurezza stradale e della mobilità urbana sostenibile che le inviano una lettera il cui incipit recita così: “Desideriamo esprimere la nostra profonda preoccupazione per le deliberazioni parlamentari in corso in Italia in merito alla riforma del Codice della Strada (d.d.l. 1435)”.
In copia alla missiva anche al presidente della Camera dei Deputati e ai capigruppo della Camera.
Se anche tu vuoi essere una di quelle voci, sei ancora in tempo a scrivere al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Il link che ti rimanda alla lettera già scritta e completa di destinatari lo trovi QUI
L'articolo di approffondimento (quasi) completo di quello che è successo in quasi tutte le città lo trovate qui.
*La lista delle organizzazioni che hanno sottoscritto la lettera:
Il 16 dicembre, come alcuni di voi ricorderanno, si è tenuta a Sestri Levante una pedalata inclusiva, parte di un evento finale del progetto LIGURIA LEVANTE TOURISM 4ALL. Il progetto è stato portato avanti dalla Fondazione Mediaterraneo per conto dei Comuni di Sestri Levante, Lavagna, Deiva Marina, Framura e Moneglia e di Regione Liguria. È stata l’occasione per provare i tre nuovi mezzi inclusivi che prossimamanete saranno gratuitamente disponibili su prenotazione.
I mezzi inclusivi acquistati per il progetto LIGURIA LEVANTE TOURISM 4ALL.
Fiab Tigullio Vivinbici si è messa a disposizione e ha collaborato all’organizzazione della pedalata con i suoi volontari.
Due scatti della pedalata inclusiva del 16 dicembre 2023.
Io purtroppo non ero presente, ma questo evento mi ha fatto tornare alla mente un progetto molto interessante di cui avevo letto alcuni mesi fa. Si tratta del movimento Cycling Without Age nato in Danimarca nel 2012 dall’idea di Ole Kassow e ora presente in 39 paesi, tra cui la Svezia (da dove vi scrivo), in 3000 diverse località.
L’idea di Ole era quella di aiutare le persone anziane a tornare in bicicletta, cercando di risolvere il problema di una mobilità limitata. La soluzione di Ole è stata quella di utilizzare un risciò e ha così iniziato a offrire giri gratuiti in bicicletta ai residenti delle case di riposo della zona.
I principi guida di Cycling Without Age sono:
Cycling Without Age funziona molto semplicemente. Le associazioni, le case di riposo o i comuni interessati possono affiliarsi all’organizzazione internazionale tramite il sito ufficiale. Per le associazioni o i comuni chi devono acquistare uno o più mezzi inclusivi ci sono molti consigli utili su questo sito. I volontari (chiamati piloti) danno la disponibilità per gite in bicicletta con le persone interessate tutte le volte che lo desiderano. È tutto guidato dalla motivazione delle singole persone e ovviamente tutto si svolge a titolo gratuito secondo il regolamento dell'organizzazione. Generalmente i piloti seguono un breve corso di introduzione, per esempio per quanto riguarda l’utilizzo di questi mezzi particolari e la sicurezza stradale.
Come vi ho già accennato questa organizzazione è presente anche in Svezia, a Malmö dal 2015 e in una quarantina di altri comuni. Cykelfrämjandet, l’associazione gemella di FIAB qui in Svezia, collabora con l’organizzazione svedese di Cycling Without Age, che si chiama Cykling utan ålder, che a sua volta collabora anche con i volontari della Croce Rossa.
Uno dei bellissimi risciò utilizzai a Malmö dove il progetto Cykling utan ålder include ben 17 diverse strutture in tutta la città.
Personalmente credo che questo sia un progetto bellissimo, che cresce sempre di più in Europa e nel mondo e che spero possa radicarsi con solidità anche in Italia. Deve essere bellissimo per una persona impossibilitata a utilizzare autonomamente la bicicletta poter comunque sentire il vento tra i capelli, sapendo di potersi fidare di un’altra persona! E deve essere bellissimo anche prendersi la responsabilità di accompagnare una persona anziana o diversamente abile in qualche avventura sui pedali, poter donare il proprio tempo per vivere e far vivere emozioni positive!
Sestri Levante sarebbe un luogo perfetto per far partire questo progetto: ci sono associazioni come Fiab Tigullio Vivinbici e NoiHandiamo che sono molto attive e potrebbero reclutare volontari; ci sono i nuovi mezzi inclusivi appena inaugurati; ci sono case di riposo che potrebbero essere interessate al progetto; ci sono percorsi ciclabili accessibili e in buona parte sicuri, c’è il mare che non perde mai occasione per farci sentire l’energia positiva della natura… e allora cosa aspettiamo???
Grazie per il tempo che avete dedicato a questa lettura! Se non li aveste già letti, qui trovate i miei precedenti articoli.
Sempre sui pedali, Viola.
Paciclica, come si legge sul sito, è un progetto di impegno di pace e sostenibilità ambientale e solidarietà civile, testimoniato in bicicletta. Paciclica partecipa alla Marcia della Pace Perugia-Assisi, coordinando la convergenza di tutti gli amici della Pace in bicicletta, che vogliono partecipare a questo evento di fratellanza arrivando da ogni luogo spingendo sui pedali.
La cordata blu piemontese/ligure è alla sua seconda partecipazione a Paciclica/Marcia della pace. L’iniziativa è stata organizzata da Fiab Torino, con Massimo Tocci come referente, con la collaborazione del nostro socio storico Rosario Macchia, cui dobbiamo anche questo interessante memoir scritto in prima persona.
Per variare il percorso e renderlo dissimile da quello dell’edizione del 2021, si è deciso di svilupparlo in tre tappe e mezza con pernottamenti a Pontedera, Siena e Castiglione del Lago e ricorso a intermodalità con treno da Poggibonsi a Siena.
Interessantissimo l’aspetto turistico con emergenze quali P.zza dei Miracoli a Pisa, Siena, la strada delle crete senesi, Lago Trasimeno ed altro. Il gruppo ha usufruito di diverse ciclovie di interesse nazionale: la Versiliana, Ciclovia dell’Arno, Bike travel crete senesi, Anello lago Trasimeno, Ciclovia Perugia – Lago Trasimeno.
Le 3 tappe intere, quasi 100 km circa di media, si sono forse rivelate eccessive. Durante il viaggio nessun incidente, nessuna caduta, nessuna foratura e pochissima e sopportabilissima pioggia.
Il gruppo era composto da un numero variabile di componenti da 8 a 10 nelle diverse tappe, di cui: 3 soci Fiab Torino Bici e Dintorni, 1 socio Fiab Torino Bike Pride, 2 soci Fiab Genova, 4 soci Fiab Tigullio.
E’ stata molto apprezzata la formula che consente massima libertà per cene e pernottamenti. Così facendo ogni partecipante può personalizzare confort e budget, nel rispetto di norme di legge ed indicazioni di Fiab Nazionale.
L’edizione 2023 di Paciclica ha avuto un impatto eccezionale a livello mediatico.
Il sottoscritto non ricorda un evento Fiab (raduno nazionale, bicistaffetta, Conferenza Presidenti, Assemblea Nazionale, Bimbimbici etc) che abbia avuto tanta attenzione soprattutto dalla TV di Stato. Ciò è stato possibile grazie al gran lavoro preliminare di tutti ma soprattutto della Vice Presidente Valeria Lorenzelli e di Fiab Perugia (Laura Cinti ma non solo). Risulta enormemente accresciuto l’accreditamento ed il riconoscimento da parte di Lotti e del Tavolo della Pace.
Con il comunicato inviato ieri agli organi di stampa ed agli Amministratori dei Comuni del territorio, FIAB ha espresso, con grande rammarico, la completa disapprovazione in merito all'intervento realizzato dal Comune di Lavagna nel tratto dal Parco Tigullio alla stazione di Cavi.
A lavori ultimati, sono evidenti le gravi carenze dell’opera:
- non rispetto della normativa relativa alla larghezza minima delle ciclabili (DM 557/99, che, agli articoli 4 e 7, prescrive al minimo 150 cm di larghezza per percorsi ciclabili monodirezionali adeguatamente incrementati nel caso di presenza pedonale). In alcuni tratti, come evidenziato nelle foto, si riscontrano invece larghezze di 120/130 cm, fino addirittura a 100 cm in corrispondenza di un palo della luce
- pericolosità dovuta alla commistione del traffico pedonale e ciclistico in uno spazio ristretto
- pericolosità per il rischio di apertura delle portiere delle auto, in mancanza di uno spazio di rispetto
- assenza di un cordolo che impedisca alle auto di posteggiare direttamente sulla sede della ciclopedonale
- completa mancanza di segnaletica orizzontale e verticale che indichi l’unidirezionalità del tratto.
➡️ Trovate il comunicato stampa in allegato.
Era da un po’ di tempo che volevo raccontarvi delle ciclovie nazionali svedesi, sperando di invogliare qualcuno a farsi una bella ciclovacanza da queste parti!
Attualmente le ciclovie nazionali sono sette:
La prima ciclovia, Kattegattleden, è stata inaugurata nel 2015 e le altre successivamente in questi ultimi anni. Le ultime tre non sono ancora state inaugurate ufficialmente. Ogni ciclovia ha il suo numero di identificazione che viene scritto su tutti i cartelli lungo il percorso. Tutte le ciclovie comprendono itinerari misti, con tratti su percorsi ciclabili o ciclo-pedonali asfaltati o sterrati e altri tratti su strade asfaltate o sterrate a basso traffico.
Per poter ottenere la certificazione di Nationell turismcykelled una ciclovia deve essere lunga almeno 200 km e deve avere come punto di partenza e di arrivo due centri abitati facilmente raggiungibili col trasporto pubblico. Poi ci sono una serie di criteri di qualità che vengono presi in considerazione e giudicati per assegnare la certificazione: alcuni esempi di criteri sono l’accessibilità del percorso (che sia accessibile per bici con carrello al seguito per esempio, ma anche che sia accessibile per chi vuole raggiungerla con i mezzi pubblici), la sicurezza stradale, l’attrattività del percorso (presenza di luoghi di interesse culturale, storico e naturalistico, ma anche di luoghi per alloggiare, mangiare e rifornirsi lungo il percorso), la presenza di materiale informativo in rete in più lingue, con informazioni su come raggiungere la ciclovia col trasporto pubblico e con una carta digitale.
L’ente che si occupa di controllare se i criteri vengono soddisfatti è Trafikverket, l’autorità statale amministrativa che si occupa della gestione della rete dei trasporti svedesi. Invece la creazione del percorso e la richiesta di certificazione vengono generalmente portate avanti da enti locali come i comuni e le regioni.
La stagione migliore per percorrere queste ciclovie è ovviamente quella estiva, diciamo da maggio a settembre, o da aprile a ottobre per quelle più meridionali. In generale non è difficile trovare alloggi sul percorso, da alberghi a ostelli, da campeggi a bed&breakfast l’offerta è ampia e varia. In alta stagione è sicuramente meglio prenotare. In alternativa si può sfruttare la possibilità di dormire in tenda e godere del diritto di pubblico accesso, Allemansrätten*. Per i rifornimenti alimentari mi sento di consigliare di non improvvisare, in alcuni tratti si possono percorrere km e km senza incontrare negozi o ristoranti. Inoltre gli orari di apertura sono molto diversi da quelli a cui siamo abituati in Italia, specialmente nel fine settimana, e si rischia di rimanere a bocca asciutta! Quindi sempre meglio viaggiare con delle scorte e con delle idee ben precise sui posti dove si può mangiare o fare rifornimento.
Kattegattleden
Questa ciclovia, lunga 390 km e divisa in 8 tappe, unisce Helsingborg a Göteborg. Il percorso fa parte dell’itinerario EuroVelo 7 Sun Route che attraversa l’Europa da Nord a Sud, da Capo Nord a Malta.
Tutte le informazioni sulle tappe e la carta sono consultabili al sito https://kattegattleden.se/en
Sia Helsingborg che Göteborg, come anche altre cittadine lungo il percorso, sono facilmente raggiungibili in treno (con bici al seguito) anche direttamente da Copenhagen per chi arrivasse in aereo dall’Italia. Per chi non lo avesse già letto, qui trovate un mio articolo riguardo l’intermodalità di viaggio bici+treno in Svezia.
Personalmente ho percorso circa 330 km di questa ciclovia nel giugno 2016, quando io e il mio compagno abbiamo fatto la nostra prima ciclovacanza qui in Svezia. Purtroppo, in quell’occasione ho anche scoperto di avere un’allergia al polline che in Italia non si era mai manifestata, e così ho dovuto optare per un rientro anticipato perché non ero più in grado di pedalare nell’ultimo tratto. Il fatto che la ferrovia seguisse all’incirca tutto il percorso mi ha reso il rientro facile.
I luoghi di interesse lungo la ciclovia Kattegattleden sono molti, a partire dalle diverse città che si attraversano come Helsingborg, Halmstad, Falkenberg e Varberg che offrono musei, parchi, monumenti oltre che occasione di alloggio e ristoro. A Helsingborg potrete anche visitare la Barntrafikskolan di cui vi avevo raccontato qui. Göteborg poi meriterebbe almeno una giornata extra per la visita della città e/o dell’arcipelago. Ma anche i siti di interesse naturalistico non mancano, per esempio la riserva naturale di Kullaberg (un posto dove vado quando ho voglia di Liguria!) e i Naturum** di Getterön e Fjärås Bräcka.
Altre attrazioni sul percorso sono i vari castelli come Sofiero, Krapperup e Tjolöholm e i diversi musei come il museo della ferrovia a Ängelholm, il museo del disegno a Laholm e il museo d’arte moderna di Mjellby, che ospita la collezione del Halmstadgruppen, un gruppo di artisti cubisti e surrealisti attivo nella prima metà del 900 a Halmstad.
Lungo il percorso ci sono poi diverse soluzioni per alloggiare, come alberghi, ostelli, campeggi e bed&breaksfast. Consiglio vivamente una notte nel meraviglioso e molto curato ostello di Steninge, dove è possibile fare anche solo una pausa fika*** nel bellissimo caffè estivo.
Sydostleden
Questa ciclovia, lunga 274 km e divisa in 7 tappe, unisce Växjö a Simrishamn. Una parte del percorso fa parte dell’itinerario EuroVelo 10 Baltic Sea Cycle Route che consiste nel periplo del Mar Baltico.
Il tratto settentrionale è decisamente dominato da boschi e laghi, mentre quello meridionale segue principalmente la costa del Baltico e attraversa la zona dei meleti di Österlen. Se si percorre a settembre si possono acquistare le mele lungo il percorso nei numerosi banchetti e a fine mese si può assistere al Kivik Äppelmarknaden, una grande manifestazione con molti eventi dedicati alle mele e dove ogni anno viene composto un grande quadro fatto di mele!
Tutte le informazioni sulle tappe e la carta sono consultabili al sito https://sydostleden-sydkustleden.se/en/delled/sydostleden#googtrans(sv|en)
Växjö, come anche Kristianstad e Karlshamn, sono facilmente raggiungibili in treno (con bici al seguito) direttamente da Copenhagen per chi arrivasse in aereo dall’Italia. Anche Simrishamn è collegata con la ferrovia, ma solo con treni regionali da Malmö su cui è comunque possibile il trasporto bici.
Io ho pedalato da Kristianstad a Simrishamn, quindi solo lungo gli ultimi 100 km. In questo tratto merita una citazione la Riserva di Biosfera dell’UNESCO Vattenriket che si estende proprio intorno a Kristianstad e che offre alcune riserve naturali perfette per il birdwatching, un bellissimo Naturum e diversi percorsi per trekking, bici e canoa. Altro sito di interesse è il parco nazionale di Stenshuvud, a metà strada tra Kivik e Simrishamn, con un altro Naturum, la bellissima spiaggia e la possibilità di fare fika nella storica Kaffestuga Annorlunda.
Sydkustleden
La terza ciclovia, lunga 260 km e divisa in 6 tappe, unisce Simrishamn a Helsingborg e congiunge così Kattegattleden e Sydostleden. Malmö, Landskrona e Helsingborg sono facilmente raggiungibili in treno (con bici al seguito) direttamente da Copenhagen per chi arrivasse in aereo dall’Italia. Anche Lomma, Trelleborg e Ystad sono servite dalla ferrovia, ma solo con treni regionali da Malmö.
Le tappe, con le carte e tutte le informazioni utili, si trovano al sito https://sydostleden-sydkustleden.se/en/delled/sydkustleden
Questa ciclovia segue quasi esclusivamente la costa, del Baltico a est e del canale dell’Öresund a ovest. Io l’ho percorsa praticamente tutta, o in bici o a piedi, in brevi giri da uno o due giorni, essendo facilmente raggiungibile coi mezzi da Lund, dove vivo.
Diversi sono i punti di interesse che meritano una sosta o una deviazione: per cominciare troverete tra Simrishamn e Ystad il porticciolo di Kåseberga e il sito archeologico di Ale Stenar; se pedalate ad agosto potete fare tappa a Ystad e approfittare del Ystad Jazz Festival per ascoltare un buon concerto jazz. Proseguendo verso Trelleborg incontrerete la punta più a sud di Svezia, Smygehuk, con il bel faro e il bell’ostello negli edifici adiacenti al faro; la penisola di Skanör e Falsterbo merita una sosta per visitare le riserve naturali e il faro di Falsterbo, aperto tra agosto e ottobre nel pieno della stagione migratoria degli uccelli, che vengono contati e inanellati presso la stazione ornitologica.
Per gli amanti della vita cittadina anche Malmö merita una visita: città molto ciclabile e dalla vita culturale attiva che offre diversi musei ed eventi. Da Malmö si può fare poi una deviazione o prendere il treno per visitare Lund, bellissima città universitaria con la famosa cattedrale romanica, il bel giardino botanico e un paio di musei che meritano una visita.
Tra Malmö e Helsingborg potrete sostare nei numerosi porticcioli, come Lomma, Barsebäckshamn, Borstahusen, Ålabodarna e Råå oppure visitare la zona escursionistica di Järavallen e la riserva naturale di Hillehögs Dalar.
Da Landskrona si può poi prendere il battello per la bellissima isola di Ven, un’isola da visitare assolutamente in bici (i nostri amici Marco Veirana e Mavi Zonfrillo ne sa qualcosa!!).
Da Helsingborg invece si può raggiungere facilmente Helsingør, in Danimarca, con il battello e bici al seguito per esplorare le ciclabili danesi, per raggiungere l’aeroporto di Copenhagen in bici o in treno o per visitare il bel castello di Amleto.
Le ciclovie rimanenti non le ho ancora percorse, quindi sarò più breve. Inoltre le ultime tre sono in fase di completamento e quindi anche le informazioni disponibili sono minori al momento.
Unionsleden
Questa ciclovia, lunga 350 km e divisa in 7 tappe, collega Karlstad, nella regione svedese del Värmland, a Moss, sulla costa norvegese. Karlstad può essere raggiunta con la modalità treno+bici da Göteborg via Kristinehamn. Il collegamento con Stoccolma per viaggiare con la bici in treno mi sembra purtroppo più complicato, per quanto probabilmente più rapido.
Potete trovare carte e informazioni utili su questo sito: https://en.unionsleden.com/
Ätradalsleden
La quinta ciclovia, lunga circa 200 km, collega Falköping a Falkenberg e si congiunge con la prima, Kattegattleden, all’arrivo a Falkenberg. Falkenberg è collegata a Göteborg, Malmö e Copenhagen dai treni Oresundståg su cui è possibile trasportare la bici montata. Anche Falköping è collegata a Göteborg dai treni regionali di Västtrafik dove si può trasportare la bici montata.
Trovate le mappe delle tappe e altre informazioni al sito https://www.vastsverige.com/en/cykla-och-vandra-i-sjuharad/the-atradal-trail/
Vänerleden
Questa ciclovia è un anello di 640 km intorno al lago Vänern, il più grande lago di Svezia. È divisa in 4 lunghe tappe a loro volta suddivise in tappe più brevi, in totale 12. Sul lago Vänern si affaccia anche Karlstad, da cui parte la quarta ciclovia Unionsleden.
Per le cartine e ulteriori informazioni visitare il sito che per il momento è solo in svedese https://www.vanerleden.se/
Qui invece trovate una brochure in inglese.
Göta kanal
L’ultima ciclovia, lunga 220 km e divisa in 7 tappe da Mem a Sjötorp, permette di percorrere il famoso canale di Göta, un canale artificiale lungo 190 km che collega i grandi laghi Vänern e Vättern e il Mar Baltico. Questa ciclovia permette di combinare la bici al battello per attraversare per esempio i laghi Vättern, Asplången e Roxen.
Maggiori informazioni si trovano sul sito https://www.gotakanal.se/en/cycling-holiday-in-sweden/
Spero di avervi fatto venire voglia di pedalare un po’ in Svezia! Nel mio piccolo sono disponibile a dare più informazioni o qualche consiglio a chi volesse lanciarsi in una ciclovacanza da queste parti! Potetete scrivermi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Grazie per il tempo che avete dedicato a questa lettura! Se non li aveste ancora letti, qui trovate i miei precedenti articoli.
Sempre sui pedali, Viola.
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* Allemansrätten è il diritto di pubblico accesso che permette ad ogni persona in Svezia, e in altri paesi nordici come la Finladia e la Norvegia, di godere della natura e delle sue risorse entro certe limitazioni. Per esempio è possibile campeggiare con la propria tenda per uno o due giorni su terreni anche privati senza bisogno di permessi, traversare a piedi, in bici, a cavallo o in canoa boschi e terreni privati o raccogliere frutti di bosco e funghi. Ovviamente il tutto con il massimo rispetto per la flora e la fauna, il rispetto per regole e per la privacy delle persone.
** Un Naturum è un luogo dove i visitatori ricevono informazioni su geologia, flora, fauna e storia culturale di una zona di interesse che spesso è una riserva naturale. I naturum offrono anche servizi didattici, specialmente per i bambini, e compiono spesso funzione di ristoro.
*** La fika è una tradizione svedese: una pausa sul lavoro o nel tempo libero, un momento di socialità in cui in compagnia si beve un caffè (o altro) accompagnato da un dolce o un semplice spuntino.
È cominciato tutto il 23 febbraio con un messaggio di Marco Veirana, presidente di Fiab Tigullio: “Paola Gianotti parte in bici da Stoccolma per Milano il 25 febbraio. Passa anche da Lund?”. Io stupita e contenta della notizia mi muovo subito per trovare informazioni sul percorso che la mitica ultraciclista avrebbe intrapreso. Tramite i social riesco a contattare Paola, che si è dimostrata subito disponibile e curiosa di conoscermi e quindi, anche se Lund non rientrava nel percorso, cerchiamo un modo per incontrarci.
Patteggiamo per un incontro nella capitale danese, Copenhagen, che io posso raggiungere comodamente con un’oretta di treno da Lund. E così lunedì 28 febbraio, appena finito di lavorare, prendo il treno, accompagnata dalla mia fedele bici, e raggiungo la capitale delle biciclette, ansiosa ed emozionata per questo incontro!
Per chi non la conoscesse già, Paola Gianotti è una grande sportiva che detiene ben quattro Guinness World Record. Le sue imprese in bicicletta però non sono fini a sé stesse: Paola, infatti, abbina alle sue imprese sportive dei progetti che mirano a dare un contributo alle persone e al nostro pianeta. Per esempio, nel 2016 ha pedalato da Milano a Oslo per Bike the Nobel, come testimonial della campagna di Radio Rai2 per portare la candidatura della bicicletta come premio Nobel. Lo stesso anno ha poi fatto il giro di tutti gli Stati Uniti in 43 giorni battendo il record del mondo e raccogliendo fondi per acquistare 73 biciclette destinate a 73 donne in Uganda. Paola è anche molto attiva per quanto riguarda la sicurezza del ciclista: nel 2018 e 2019 ha percorso tutte le tappe del Giro d’Italia con un giorno di anticipo, ripercorrendo le orme di Alfonsina Strada e dando visibilità alla campagna IO RISPETTO IL CICLISTA. Per la stessa campagna ha pedalato nel 2020 il Giro per la sicurezza, in Toscana e in Piemonte, coinvolgendo oltre 100 comuni per installare più di 700 cartelli stradali per il rispetto del ciclista.
Questa nuova impresa Bike4tree, pedalando da Stoccolma a Milano, nasce dalla collaborazione con Radio Rai2 e Caterpillar per l’edizione 2022 di M’illumino di Meno (11 marzo 2022), la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili che è alla sua diciottesima edizione. Quest’anno M’illumino di Meno mette al centro la bicicletta e le piante, grazie alla collaborazione di Paola e del neurobiologo Stefano Mancuso (autore fra gli altri libri di “L’incredibile viaggio delle piante” e “La nazione delle piante” che vi consiglio!), con il motto Pedalare, rinverdire, migliorare. La pedalata europea di Paola diventa il simbolo della cooperazione tra i paesi europei, che può fare tanto per la tutela del pianeta: inoltre Bike4tree sostiene il progetto Un albero per il futuro, gestito dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, che mira a creare un bosco diffuso in tutta Italia. L’obiettivo di Paola con Bike4tree, con 2022 km percorsi in bici, è quello di piantare 2022 alberi entro il prossimo anno. Io stessa, come le altre persone che Paola incontra durante il suo viaggio, ho ricevuto due piantine da mettere a dimora! :-)
Questa impresa è sostenuta anche da Fairtrade Italia, perché la tutela dell’ambiente è strettamente correlata a una produzione alimentare sostenibile. Per me questo è un ulteriore punto a favore per sostenere Paola, visto che ho sempre creduto nel potere del commercio equo e solidale!
Torniamo al 28 febbraio! Decido di scendere alla stazione dell’aeroporto di Copenhagen per godermi il sole e le piste ciclabili danesi. Così, in attesa di avere notizie di Paola, inizio a pedalare e vengo praticamente catturata da questo flusso continuo di bici che vanno, bellissimo! Devo confessare che non avevo ancora pedalato a Copenhagen ed è stato davvero emozionante! Dopo un po’ di giri e scambi di messaggi con papabili posti per incontrarci decidiamo di vederci in centro davanti al municipio. Qui arriva Paola con al seguito la sua squadra, tutti in bici ovviamente, mentre il camper è rimasto al campeggio.
Ci raggiunge anche Sara Sciacca, un altro incontro molto interessante! Sara si è trasferita da alcuni mesi a Copenhagen per un master in “Nordic Urban Planning” presso l’Università di Roskilde. Si è subito inserita nella capitale delle biciclette e insieme alla Copenhagen Bike Community ApS sta organizzando il Cargo Bike Day che si terrà il 30 giugno e il Copenhagen Bike Festival che si terrà invece a inizio settembre. Un bellissimo progetto passato di Sara che voglio citare è “Cycling for SEAcily”, un giro della Sicilia che Sara ha fatto in 15 giorni nel 2019, dove per ogni tappa organizzava un clan up per ripulire le spiagge, anche con il supporto delle associazioni locali FIAB.
Paola è davvero esplosiva, mi accoglie con un grande abbraccio, come se fossimo amiche da tempo. Abbiamo fatto una bella chiacchierata sulla Svezia, la ciclabilità e le politiche ambientali. Paola era un po’ dispiaciuta di aver lasciato così velocemente la Svezia, ha davvero apprezzato le piste ciclabili (anche se non così trafficate come quelle danesi!), la natura incontaminata e i paesaggi invernali mozzafiato! Paola mi ha poi donato le due piantine di prugnolo, che pianterò nel bel giardino dell’asilo dove lavoro e che faranno parte del bosco diffuso del progetto Un albero per il futuro.
Abbiamo poi approfittato della guida di Sara che ci ha fatto fare un giro turistico in bici, finché per me non è arrivato il momento di tornare a casa e salutare i nuovi amici. Me ne sono tornata verso la stazione pedalando, serena, nella fresca serata danese, circondata da ciclisti e con la carica che Paola inevitabilmente mi ha trasmesso!
Se volete sostenere il progetto di Paola adottando una piantina, potete farlo qui.
Se volete guardare i video delle scorse e future tappe li trovate sul suo canale Youtube.
Grazie per il tempo che avete dedicato a questa lettura! Se non li aveste ancora letti, qui trovate i miei precedenti articoli.
Viva la bicicletta! Viva Bike4tree! Viva Paola Gianotti!
Sempre sui pedali, Viola.
Ringrazio Paola Gianotti e la sua squadra per le foto!
Sono passati alcuni mesi dall’ultimo articolo e siamo ormai in pieno inverno. La bicicletta non viene generalmente associata all’inverno, ma continuare a usare la bici nei mesi freddi è possibile e soprattutto è importante per non perderne i benefici acquisiti durante la bella stagione.
I “problemi” legati all’inverno sono principalmente il buio, il freddo e le precipitazioni. Se ci si prepara correttamente con attrezzatura e spirito positivo si può affrontare un inverno in biciletta! Cykelfrämjandet* ha, tra i suoi 8 obiettivi dichiarati, l’obiettivo di rendere possibile l’utilizzo della bici durante tutto l’anno, che gioverebbe all’ambiente, alla salute e all’economia. Quando più persone scelgono la bicicletta per spostarsi, diminuisce la congestione del traffico con conseguenze positive a livello di inquinamento atmosferico e acustico, ma anche a livello di salute psichica e di emissioni di CO2. Diminuisce poi anche l’affollamento sui trasporti pubblici, un aspetto importante rispetto alla diffusione del contagio che stiamo vivendo in questi anni, che renderebbe l’uso dei mezzi pubblici più sicuro e sostenibile per chi non ha la possibilità di muoversi a piedi e in bici.
Cykelfrämjandet vede un aumento dell’utilizzo della bici nei mesi invernali negli ultimi dieci anni in Svezia, probabilmente stimolato dalla maggiore attenzione delle amministrazioni alla tematica che si traduce in una maggiore cura delle piste ciclabili nei mesi invernali. Anche l’aumento dell’utilizzo di copertoni chiodati ha dato una spinta alla scelta della bici in inverno. Tuttavia, sono ancora molte le persone che mettono la bici in cantina per i mesi invernali, quindi Cykelfrämjandet auspica maggiori investimenti da parte delle amministrazioni per quanto riguarda la manutenzione invernale delle piste ciclabili e dei marciapiedi, sottolineando che sarebbe comunque economicamente vantaggioso, perché i costi di cura che gli infortuni (dati da cadute di pedoni e ciclisti) comportano sono molto più elevati.
Oltre al lavoro a livello istituzionale e politico, c’è anche il lavoro di divulgazione che Cykelfrämjandet svolge. A novembre si è per esempio tenuto un seminario online, aperto a tutti i soci, per affrontare il tema, sottolineando gli aspetti positivi e i benefici, e per dare consigli su come affrontare un inverno in bicicletta. L’esito del seminario è stato poi riassunto in un articolo sul sito dell’associazione con la seguente lista di consigli:
Sul sito di Cykelfrämjandet viene poi riportato il lavoro di NTF**, che ha esaminato l'efficacia dello sgombero della neve e dello sbrinamento dei marciapiedi e delle piste ciclabili in 20 comuni svedesi selezionati a caso. Il sondaggio mostra che il 72% dei comuni ha ottenuto una buona valutazione per quanto riguarda l’antiscivolo e il 76% ha una buona rimozione della neve. L’indagine di NTF mostra che c’è un’attenzione alla tematica da parte delle amministrazioni, ma che c’è bisogno di maggiori investimenti a riguardo per consentire a più persone l’utilizzo della bici nei mesi invernali.
Svensk Cykling*** organizza per la seconda volta il Vintercyklingens dag, la parte svedese della giornata internazionale Winter Bike To Work Day, che cade il secondo venerdì di febbraio ogni anno e che è nata in Canada nel 2013. Per il 2021 la giornata si organizza con il sostegno economico di Trafikverket**** e punta a dimostrare che sempre più persone scelgono di spostarsi in bici in inverno ed evidenziare i vantaggi che sia la società che l'individuo hanno dall'avere più ciclisti durante l'anno. Svensk Cykling dichiara che nel 2019 1 persona su 10, in Svezia, ha utilizzato la bici in una “giornata media” invernale, con un aumento del 28% rispetto a pochi anni prima. A questo link è possibile iscriversi al Winter Bike To Work Day e vedere in quali parti del mondo ci sono adesioni.
Personalmente ho sempre usato la bicicletta anche in inverno quando vivevo in Italia, avendo la fortuna poi di vivere a Sestri Levante, dove le precipitazioni nevose e il ghiaccio non sono così comuni. Qui in Svezia vivo, comunque, nella regione più meridionale, quindi anche qui cerco di pedalare anche in inverno. L’anno scorso però ci sono state delle nevicate seguite da due o tre settimane continuative di temperature sotto lo zero che mi hanno un po’ messa alla prova, soprattutto perché non preparata. Una mattina pedalando verso il lavoro sono caduta su una lastra di ghiaccio che al buio non avevo intuito, e da lì mi è rimasta quella leggera paura o tensione che ora provo ogni volta che vedo del ghiaccio sull’asfalto. Il problema è che qui non avrebbe senso montare dei copertoni chiodati, perché si tratta di episodi sporadici che nemmeno ogni anno capitano: i primi inverni che ho passato qui non ha quasi mai nevicato, oppure la neve si è sciolta subito. Per quanto riguarda il freddo e la pioggia mi sono invece attrezzata con l’abbigliamento necessario.
Il comune di Lund fa poi ogni anno una campagna di promozione per l’utilizzo di elementi riflettenti, come giubbini, braccialetti, spille e altro. Le statistiche dicono che in Scania, la regione di Lund, 7 pedoni/ciclisti su 10 utilizzano qualche elemento riflettente, che mi sembra un buon risultato che deve però essere migliorato. Quindi ogni anno il comune durante il mese di novembre distribuisce in diversi punti elementi riflettenti per i cittadini: si tratta in genere di piccoli elementi come quelli nella foto qui sotto che si possono applicare alla giacca o allo zaino per esempio.
Per quanto riguarda la manutenzione delle piste ciclabili in inverno, il comune di Lund ha un piano che prevede di assicurare lo sgombero neve e lo spargimento sale sulle strade e piste ciclabile, ma con diverse priorità a seconda del percorso. Nella foto qui sotto potete vedere che le piste ciclabili e i percorsi pedonali in rosso sono quelle con priorità 1, cioè che gli interventi vengono fatti indipendentemente dagli orari o dal giorno della settimana. I percorsi verdi hanno priorità 2, mentre quelli azzurri priorità 3. In questo modo è più facile pianificare il proprio percorso, per esempio per andare a lavorare, cercando di percorrere percorsi con alta priorità per pedalare più sicuri. I due punti viola corrispondono indicativamente al punto dove vivo e al punto dove lavoro che, come vedete, sono collegati dalla rete di piste ciclabili in prevalenza di priorità 1.
A dicembre sono invece stata alcuni giorni a Umeå per motivi di studio. Umeå, per chi non la conoscesse, è molto più a nord di Lund e ha un clima decisamente più rigido e ricco di precipitazioni nevose.
Ma è anche una città universitaria piena di studenti e abbastanza raccolta, dove quindi la bicicletta è un mezzo tenuto in buona considerazione. Anche il comune di Umeå ha un piano con diversi livelli di priorità simile a quello di Lund.
Nei pochi giorni in cui ho soggiornato lì c’era parecchia neve, comunque ho visto un po’ di persone in bicicletta, anche se non moltissime. La signora che mi ha affittato la stanza poi, a sentire le mie domande sull’argomento, mi ha chiesto se volessi provare la sua bici coi copertoni chiodati.
Così ho approfittato e ho fatto un giretto con la sua bici lì nel quartiere: avrò percorso poco meno di 1 km, ma devo dire che avevo una sensazione di stabilità che mi ha stupita. La strada come potete vedere in questa foto aveva uno strato di neve compatta, che a mio avviso è anche meglio della strada dove la neve è stata sgombrata con un maggiore rischio che si formi ghiaccio.
Non mi resta che trasferirmi al vero nord e attrezzarmi di copertoni chiodati allora! :-)
Grazie per l’attenzione che mi avete donato! Se non avete ancora letto i miei precedenti articoli, li trovate qui.
Sempre sui pedali, Viola.
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* Cykelfrämjandet, nata nel 1934, è il corrispettivo della FIAB italiana in Svezia.
**NTF (Nationalföreningen för trafiksäkerhetens främjande) è l'associazione nazionale per la promozione della sicurezza stradale: è un'organizzazione libera e indipendente che lavora per la sicurezza del traffico. NTF opera su base non-profit e democratica attraverso movimenti popolari, organizzazioni, istituzioni sociali, aziende e individui.
***Svensk Cykling è un’organizzazione di settore per rivenditori, produttori e importatori di biciclette. Uno dei suoi scopi è di lavorare sulla formazione dell’opinione pubblica per spingere più persone possibili a pedalare più spesso.
****Trafikverket è l’autorità statale amministrativa che si occupa della gestione di tutti i trasporti sul territorio svedese.
Cykelvänlig Skola significa scuola a misura di bicicletta o scuola amica della bicicletta, o per chi ama gli anglicismi scuola bicycle-friendly. Questo è il nome del nuovo progetto a livello nazionale promosso da Svenska Cykelstäder* e sostenuto anche da Svensk Cykling** e Cykelfrämjandet***. Il progetto è partito ufficialmente il 16 agosto, con l’inizio dell’anno scolastico, e comprende l’apertura di un sito dedicato e di un concorso nazionale per le scuole.
Le premesse da cui si parte sono per esempio che ogni bambino ha bisogno di almeno 60’ al giorno di attività fisica, che più del 60% dei bambini tra i 10 e i 12 anni vive a meno di 2 km dalla propria scuola, oppure che il 44% dei dirigenti scolastici sostiene che i genitori che accompagnano a scuola in auto i propri figli sono la principale causa di incidente stradale nei pressi delle scuole, a discapito proprio degli alunni! Andare a scuola in bici migliorerebbe la condizione di salute di bambini, genitori e personale scolastico. Anche altri aspetti avrebbero giovamento, per esempio la capacità di concentrazione aumenterebbe, l’ambiente scolastico sarebbe più salutare e sicuro, l’indipendenza e la fiducia in sé stessi dei bambini si rafforzerebbe, andare a scuola in bici in gruppo sarebbe vissuta come un’esperienza divertente con conseguenze positive anche sull’ambiente scolastico.
Come detto il progetto è partito con il lancio del nuovo sito https://cykelvanligskola.se/ che, oltre a contenere informazioni generali e materiale per la promozione, include una sezione chiamata “Cassetta degli attrezzi” che sarebbe metaforicamente un contenitore pieno di strumenti per aiutare le regioni, i comuni, i dirigenti, il personale scolastico e i genitori a lavorare per migliorare la/le propria/e scuola/e da un punto di vista della mobilità ciclistica. Questa “cassetta” contiene per esempio progetti già esistenti e che hanno dato buoni frutti; quindi il senso è quello di dare fonte di ispirazione e idee a chi vuole far partire un progetto nella propria scuola (o nel proprio comune).
Per esempio un insegnante può trovare materiale didattico o ispirazione su come inserire la ciclabilità nell’insegnamento della propria materia. Il personale scolastico può trovare consigli su come migliorare la comunicazione con le famiglie riguardo progetti di ciclabilità o idee su attività da organizzare durante l’anno scolastico. Un dirigente può invece prendere spunto su come promuovere l’uso della bici tra il personale scolastico. L’ufficio tecnico di un comune può trovare idee su come fare e attuare un piano d’azione per migliorare la sicurezza stradale nei pressi delle scuole, ma anche idee per attuare progetti più grandi come quello della Barntrafikskolan di Helsinborg di cui vi ho già parlato (https://www.fiabtigullio.it/j3/component/k2/item/123-barntrafikskolan-educazione-stradale-per-bambini-il-nuovo-articolo-dalla-nostra-inviata). Un genitore può trovare spunti su come insegnare la sicurezza stradale ai propri figli giocando e divertendosi oppure informazioni e suggerimenti su come far partire un progetto di bicibus nella scuola dei propri figli.
Cykelvänlig Skola è anche un concorso, al quale possono partecipare tutte le scuole sul territorio svedese: ogni scuola, dopo aver nominato un referente (che può essere un genitore, un dirigente, un insegnante…), procede con la registrazione online. Durante la registrazione verrà chiesto di spuntare una lista di criteri che descrivono quanto la scuola, al momento dell’iscrizione, sia “cykelvänlig” (ovvero a misura di bicicletta). Il passo successivo è quello di creare un piano d’azione concreto, anche con l’aiuto della suddetta “Cassetta degli attrezzi”, per migliorare le condizioni di ciclabilità della scuola. I passi avanti e quindi i nuovi criteri raggiunti si possono poi documentare entro una data termine, dopo la quale verranno assegnati il premio per la scuola più a misura di bici e quello per la scuola che ha dimostrato più coinvolgimento e creatività nel progetto. Svenska Cyklestäder offre anche la possibilità di supporto gratuito a tutte le scuole che partecipano al concorso, per esempio aiutando le scuole che vogliono iniziare un dialogo con l’ufficio tecnico del comune per modificare la circolazione nella zona antistante la scuola, oppure dando materiale informativo da distribuire o idee per sviluppare attività ludico-didattiche collegate al progetto.
I criteri di cui scrivevo prima sono stati divisi in 5 livelli (da 1 a 5 stelle). Ogni scuola deve soddisfare almeno 6 criteri (su 10 o 11 totali per ogni livello) per poter passare al livello successivo. Vi mostro nella foto qui sotto i criteri dei primi due livelli, 1 e 2 stelle.
Per il primo livello ci sono per esempio i seguenti criteri:
La foto qui sopra invece vi mostra i criteri per raggiungere il livello più alto, 5 stelle:
Il progetto è appena partito e quindi non so dirvi quante scuole parteciperanno al concorso quest’anno, ma mi terrò sicuramente aggiornata e magari più avanti vi racconterò come sarà andata. Personalmente mi sembra un progetto ambizioso e molto importante, spero vivamente che dia dei buoni risultati! Attualmente sto studiando proprio per diventare insegnante qui in Svezia e se tutto va bene fra un paio d’anni potrò anche io partecipare al concorso e contribuire come insegnate della mia futura scuola a una maggiore mobilità attiva e sostenibile! Almeno lo spero! :-)
Grazie per il tempo che dedicate alla lettura dei miei articoli… e se non li aveste ancora letti tutti, li trovate qui (https://www.fiabtigullio.it/j3/component/k2/itemlist/user/803-violadecarlo).
Sempre sui pedali, Viola.
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* Svenska Cykelstäder è un'associazione di comuni e regioni che lavorano intenzionalmente per una maggiore e più sicura mobilità ciclistica. I membri regolari sono 35 comuni svedesi e 6 regioni che vogliono rendere il ciclismo quotidiano più attraente.
****Svensk Cykling è un’organizzazione di settore per rivenditori, produttori e importatori di biciclette. Uno dei suoi scopi è di lavorare sulla formazione dell’opinione pubblica per spingere più persone possibili a pedalare più spesso.
*** Cykelfrämjandet, nata nel 1934, è il corrispettivo della FIAB italiana in Svezia.
****Cykelvänlig arbetsplats è un tipo di iniziativa che diversi comuni e regioni intraprendono ogni anno. Probabilmente sarà argomento per un mio prossimo articolo, ma brevemente si tratta di solito di concorsi dove aziende pubbliche e private gareggiano per vincere il premio di “Luogo di lavoro a misura di biciletta”.
Mercoledì 28 Luglio il Comune di Chiavari ospiterà nella Sala del Consiglio i rappresentanti dei quattro Comuni liguri (Chiavari, Diano Marina, Loano, Sestri Levante) a cui verrà consegnata fisicamente la bandiera gialla di Comune Ciclabile, simbolo dell’impegno e della volontà di migliorare la ciclabilità delle città.
Grazie al progetto Comuni Ciclabili, che ha identificato una serie di indicatori per verificare il grado di ciclabilità, Fiab ha messo a disposizione delle pubbliche amministrazioni uno strumento che ha un duplice scopo: aiuta a capire se le attività intraprese nell’ambito della mobilità sostenibile sono state o meno efficaci ma sopratutto permette di comprendere cosa fare per migliorare ulteriormente il grado di ciclabilità della propria città.
ComuniCiclabili non è un premio, bensì una valutazione con relativo riconoscimento per confrontare, con criteri omogenei, le eterogenee realtà dei comuni italiani. I “bike smile” presenti sulla bandiera gialla vanno da uno a cinque e non tutti i comuni italiani possono aderire alla rete perchè sono richiesti minimo due requisiti, tra quelli proposti, che dimostrino che il comune abbia almeno fatto i primissimi passi di quel lungo percorso che ComuniCiclabili intende accompagnare e stimolare. Infatti è richiesto di avere un dato non nullo tra gli indicatori dell’area Mobilità urbana (ciclabili urbane e moderazione traffico e velocità), e un dato non nullo in almeno una delle altre tre aree (cicloturismo, governance e comunicazione).
Forte di una pluriennale esperienza tecnica, FIAB ha individuato quattro ambiti tematici, articolati in oltre trenta indicatori.
Gli ambiti tematici di riferimento sono:
- il Cicloturismo. Secondo studi dell'Uniione Europera il turismo in bicicletta crea un indotto di oltre 44 milioni di euro. Favorire il cicloturismo significa creare non solo una rete ciclabile efficiente ma fronire infrastrutture dedicate ai ciclisti (ciclovie, ciclofficine, servizi di assistenza, noleggio e guide per ciclisti, strutture ricettive particolarmente attente alle esigenze dei pedalatori, ecc.) che favoriscano l'utilizzo dekke strutture a qualsiasi tipologia di "turista in bicicletta".
- la Mobilità Urbana. Una delle grandi sfide per il nostro paese è la riconversione della mobilità urbana, oggi enormemente sbilanciata sull’uso, anzi sull’abuso, dell’auto privata. La bicicletta non è un fine in sè, ma semplicemente il migliore strumento per restituire ai nostri centri abitati quella qualità che hanno perduto nei decenni scorsi. La presenza di ciclabili e la limitazione e la moderazione del traffico e della velocità sono i principali fattori che possono favorire la mobilità ciclistica urbana.
- Governance. COn questo termine si intendono non solo gli interventi infrastrutturali ma anche tutta una serie di comportamenti di politica della mobilità che diminuiscano il tasso di motorizzazione nonchè tutta una serie di azioni e scelte cge promuovano un diverso modello di mobilità e di vita.
- Comunicazione e promozione. Per sensibilizzare sul tema della mobilità sostenibile e, in particolare, avvicinare al mondo della bicicletta, sono necessarie anche diverse iniziative di animazione e promozione, rivolte alle famiglie, ai bambini, ai lavoratori e ad altri soggetti come ad esempio i commercianti. Per questo è importante l’adesione del Comune agli eventi FIAB organizzati e promossi a livello nazionale per rendere più “ciclabili” i comuni.
Pare evidente che il valore 5 non é indicativo di un grado di ciclabilità ideale ma indica il miglior livello raggiunto nella realtà italiana.
Se si fosse preso come riferimento (benchmark) una delle migliori realtà olandesi o danesi, e dunque il massimo a livello europeo, si sarebbe dovuta estendere la scala (ad esempio 10 bike smile per la migliore europea e 5 per la prima delle italiane) oppure, conservando la scala di 5 come massimo assoluto, comprimere tutte le realtà italiane nella fascia 1-3 o addirittura 1-2 bike smile. Questa seconda ipotesi, però,nnon avrebbe reso giustizia alla comunque enorme differenza tra i comuni
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