FiabTigullio

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FiabTigullio è un'associazione cicloambientalista che promuove l'utilizzo della bicicletta

Giovedì, 15 Settembre 2022 18:31

Percorso Parchi e Giardini - Sestri Levante

Un itinerario che restituisce uno sguardo d'insieme sui parchi e le aree verdi presenti nel centro e nelle frazioni di Sestri Levante, percorribile da tutti, compresi bambini accompagnati. Attraverso le aree verdi di Sestri Levante riusciremo ad avere una prospettiva completa della città, perché i parchi e i giardini che la circondano sono ospitati accanto a ville storiche, nelle frazioni, ed in quartieri riqualificati. Punto di partenza ideale del nostro itinerario il maestoso Parco Mandela che con i suoi 5 ettari, è, dopo i Parchi di Nervi, il secondo più grande parco della Liguria.

Dati percorrenza
Lunghezza: km 18,1
Tempo di percorrenza (escluso soste): 67 minuti
Dislivello: 113 m

➡️ In fondo all'articolo link diretti al video e alla traccia gpx.

Sviluppo viario del percorso
La cittadina di Sestri Levante è ricca di parchi e giardini pubblici e il mezzo migliore per conoscerli è sicuramente la bicicletta. L’itinerario descritto, lungo circa 18 km, percorre tratti su piste ciclabili, su strade a basso traffico ed alcuni tratti su strade più trafficate.
È percorribile da tutti (bambini accompagnati) e permette uno sguardo sull’intera cittadina.
Il percorso parte dai Giardini di Via Sedini, un piccolo ma delizioso polmone verde lungo Via Nazionale,una delle principali vie di scorrimento. Sfioriamo poi il Parco Mandela che sarà il nostro arrivo e ci dirigiamo ai Giardini di Riva di ponente un’area verde tra il mare con la sua lunga spiaggia su cui stazionavano un tempo tanti leudi e le vecchie case dei pescatori (ora rimodernate). Qui si svolge tutte le estati la Sagra del Bagnun. Risaliamo il torrente Petronio per arrivare al Parco “Bruno Monti” una vasta area verde proprio sotto l’autostrada molto frequentata dagli abitanti del quartiere della Lavagnina e gestito con tante iniziative dagli Amici del Parco così come il successivo Parco Sterza nel popoloso quartiere di Pila recentemente costruito dove sorgeva un vecchio campo da calcio in disuso.
Risaliamo ora il torrente Gromolo dalla sponda meno trafficata e giungiamo al Parco di S. Vittoria piccola frazione dalla quale si snodano tutte le strade verso le frazioni collinari. Accanto al Parco di S. Vittoria sta sorgendo (settembre 2022) una grande pista di pattinaggio. Ripercorso lo stesso tracciato ci dirigiamo verso la Chiesa di S. Stefano e il Parco di Villa Serlupi una delle tante ville storiche di Sestri Levante. Andiamo ora all’estremità occidentale della cittadina e passati sotto la ferrovia percorriamo la ciclabile sul lungomare che costeggia la Baia delle Favole fino ai Giardini “Mariele Ventre”. Da qui, percorsa la zona più trafficata di Sestri L., ci dirigiamo al Parco Mandela meta del nostro itinerario e che per la sua vastità – secondo solo ai Parchi di Nervi – e varietà merita una bella sosta. Un tempo il lungo viale fiancheggiato da pini domestici era un tratto della Via Aurelia. Da qui parte uno dei tanti sentieri per Punta Manara.

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Giovedì, 15 Settembre 2022 18:21

Percorso Baia delle Favole - Sestri Levante

Questo itinerario può essere percorso sia a piedi che in bicicletta ed é in grado di offrire uno sguardo d'insieme sulla città. Si interseca in due punti con sentieri ben segnalati che suggeriamo di percorrere in un secondo momento (sentiero di Punta Manara, sentiero Rocche di Sant'Anna).

Dati percorrenza
Lunghezza: Km 6,1 Km circa
Tempo di percorrenza (escluso soste): 34 minuti
Dislivello : 6 m
Il percorso si svolge in buona parte su piste ciclabili (circa 2 km) ed interamente su asfalto.
Essendo circolare, utilizzando la traccia gpx allegata, è possibile variare il punto di partenza ed arrivo.
Nell’elencazione delle strade percorse indichiamo come punto di partenza ed arrivo il Parco Mandela.

➡️ In fondo all'articolo link diretti al video e alla traccia gpx

Sviluppo viario del percorso
Parco Mandela, Via Baden Powel (pista ciclabile), Via Vincenzo Fascie (pista ciclabile), Via Aurelia, Viale XX Settembre (pista ciclabile), Viale della Rimembranza (pista ciclabile), vico del Pozzetto (bici a mano), Via Penisola Levante, Viale della Rimembranza (pista ciclabile), Via Vittorio Veneto (pista ciclabile), Lungomare Giovanni Descalzo (pista ciclabile), Via Sottopassaggio di Pietra Calante, Via Antica Romana Occidentale, Ponte Serlupi, Via Nazionale, Via Traversaro, Via Costantino Raffo, Via Dante Alighieri (pista ciclabile), Piazza Lavoratori della Fit (pista ciclabile), Via Vincenzo Fascie (pista ciclabile), Via Baden Powel (pista ciclabile), Parco Mandela.

Descrizione del percorso
Con questo percorso scoprirete quella che i sestrini chiamano l’Isola, unita alla terraferma da un istmo sabbioso lungo appena 1 km. Lasciato Parco Mandela lungo la ciclabile che lo costeggia, si raggiunge, dopo aver percorso la ciclabile di Via Fascie, l’Aurelia. Si svolta a destra e alla rotonda di Piazza Sant’Antonio si gira a sinistra imboccando il breve tratto di ciclabile in Via XX Settembre. A sinistra ci si immette sulla bella pista ciclopedonale in Viale della Rimembranza con lo sguardo sulla Baia delle Favole sino alla spiaggia del Balin in cui nei mesi invernali riposa il Leudo. Suggeriamo una visita alla chiesa di Santa Maria di Nazareth ed una breve salita, bici alla mano, in vico del Pozzetto con possibili deviazioni in Via della Cittadella per assaporare echi della Sestri medioevale. Un acciottolato carrabile conduce ai ruderi della Chiesa di Santa Caterina, alla chiesa medievale di San Nicolò e a Villa Gualino. Visto il dislivello e il fondo a sampietrini, suggeriamo di percorrere la discesa con la bicicletta a mano. Prima di imboccare nuovamente la ciclabile, sulla destra ci aspetta la Baia del Silenzio con le sue case colorate che si affacciano sul golfo. Ripercorriamo Viale della Rimembranza in direzione nord, osservando alla nostra destra Villa Balbi e la vela di Pomodoro in Piazza Bo. La pista ciclabile continua su Via Vittorio Veneto e Lungomare Giovanni Descalzo. Al semaforo, girate a destra in Via Sottopassaggio Pietra Calante e poi a sinistra in Via Antica Romana Occidentale sino all'imbocco del sentiero che porta alle Rocche di Sant’Anna. Potete decidere di percorrere il breve sentiero per vedere Sestri dall’alto o imboccare di nuovo Via Antica Romana Occidentale. Al secondo semaforo girate a destra su Ponte Serlupi, imboccate quindi Via Nazionale svoltando nuovamente a destra. Dopo il sottopassaggio imboccate Via Nazionale tenendovi sulla sinistra nella strada a senso unico. Al primo incrocio girate a sinistra in Via Traversaro e poi di nuovo a sinistra in Via Costantino Raffo. Allo stop scendete dalla bicicletta per attraversare a piedi le strisce pedonali che vi collegano alla ciclabile di Via Dante Alighieri alla vostra destra. Sotto ai portici vedrete la nostra sede e a sinistra imboccherete la ciclabile che si ricongiunge con quella di Via Fascie percorsa all’andata. In Piazza Lavoratori della Fit attraversate la strada sulle strisce ciclabili e girate a sinistra seguendo le indicazioni per la ciclabile. Vi ritroverete in Via Baden Powel prima e al Parco Mandela immediatamente dopo.

Note storiche

Baia delle Favole
La baia fu cosi battezzata da Enzo Tortora durante una puntata del celebre "Campanile Sera", anche per sottolineare il legame della città con Hans Christian Andersen.

Leudo
I naviganti del Tigullio erano soliti utilizzare per i loro viaggi il leudo, barca dalla vela latina che fino alla metà del secolo scorso ha solcato il Tirreno spingendosi oltre l’arcipelago toscano, in Sardegna e fino alla Sicilia. Il leudo è una barca tipicamente tigullina, della quale Riva Trigoso - paese "dei cento padroni e delle cento barche"- è considerata la terra madre. Molti erano i leudi nell'angolo di Ponente e, di questi, solo il "Nuovo Aiuto di Dio" e rimasto a farsi corteggiare dai turisti e dagli ultimi naviganti sulla spiaggia della Baia delle Favole, a Sestri Levante, in attesa di scendere in mare. Un meraviglioso leudo si può ammirare percorrendo il lungomare: un grande affresco murale rappresenta il leudo Giovanna del padrone Nicolotto Zolezzi.

Chiesa di Santa Maria di Nazareth
A chiudere il percorso del carruggio, quello che in altre regioni viene definito “il corso”, troviamo la facciata neoclassica della parrocchia dedicata a Santa Maria di Nazareth; all'interno, la chiesa rivela le sue eleganti decorazioni sei e settecentesche, fra cui spiccano gli affreschi di Giuseppe Galeotti, nell'abside (1770), ed il bellissimo altare maggiore, opera in marmo dello scultore genovese Francesco Maria Schiaffino (1762). E' inoltre conservato qui il "Santo Cristo", particolarmente caro alla devozione dei sestresi; sulla sua origine sono fiorite le leggende, la realtà ci parla di un’opera di produzione nord italiana del Xll secolo.

Vico del Pozzetto (La Cittadella)
Percorrendo queste vie é possibile intuire l’impianto del nucleo più antico di Sestri. Probabilmente la via di accesso principale alla penisola si trovava in Via della Cittadella ed anche se la porta di accesso non é più riconoscibile, nell’ultima parte la via costeggia ancora un tratto della cinta muraria, un tempo provvista anche di tre torri.
All’imbocco di Vico del Pozzetto, sulla sinistra, si nota un’epigrafe marmorea sovrapporta, recante l’arma dei Federici, la cui scritta in latino attesta di un bel giardino “disposto ad aiuole a cuscinetto” fatto costruire nel 1627 da Giacomo Federici. Percorrendo la salita s’incontra un arco di pietra sovrastato da un fabbricato a due piani formato da due corpi a torre, coronati da merlatura ed archetti : qui si trovava una delle porte che in epoca medievale conducevano alla Penisola. Poco più avanti si trova il monastero delle Monache Turchine, poi occupato dalle Suore delle Presentazione. Poco rimane dell’edificio originario che probabilmente ospitava una prigione o un alloggio di guarigione oppure un deposito di munizioni. Svoltando a sinistra si passa sotto un arco sovrastato da merlature. Qui si trovava l’antica porta orientale di accesso all’isola, fiancheggiata da torri, distrutta dai bombardamenti del 1940-1945. Se alzate lo sguardo noterete due trifore gotiche, ciò che rimane di una delle torri che fiancheggiavano la porta.

Ruderi della Chiesa di Santa Caterina
La strada che si inerpica sulla Penisola divide Sestri in due Baie. Troviamo lungo il percorso i resti della cinta di mura fatta edificare dalla Repubblica di Genova nel XIl secolo e, sulla sinistra, i ruderi dell'oratorio di Santa Caterina: l'edificio, costruito nel XlV secolo come sede dell'omonima confraternita e ristrutturato in epoca barocca, fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti nel 1944. Il suo aspetto originario ci è noto da immagini d'epoca.

Chiesa di San Nicolò
Sulla sommità della Penisola domina la bella chiesa medievale di San Nicolò dell'lsola, fatto costruire dai Genovesi alla metà del Xll secolo. Un restauro dei primi del Novecento ha eliminato le sovrapposizioni quattrocentesche e barocche, restituendoci molto dell'aspetto originale dell'edificio, che si accosta ad alcune delle più interessanti chiese medievali liguri, come San Pietro e San Lorenzo a Portovenere

Villa Gualino (I Castelli)
La Penisola è dominata dai due edifici che oggi sono occupati da una struttura alberghiera ma che raccontano una storia ben più lunga: la novecentesca Villa Gualino, che ospita l'hotel, nasce infatti in forme medievaleggianti sulla sede e sui resti della doppia fortificazione voluta dai Genovesi nel secolo Xl, in posizione dominante sul mare. All’interno del parco dell'hotel (attualmente non visitabile), si trova la Torre Marconi, cosi chiamata perché da qui durante i suoi frequenti soggiorni liguri il grande scienziato compi alcun dei suoi esperimenti; la Torre è in realtà parte dell'antica sequenza di torri di avvistamento fatte costruire dalla Repubblica di Genova per proteggere la costa da attacchi provenienti dal mare. [vedi anche pannello esplicativo]

Baia del Silenzio
E’ una delle due baie di Sestri, che viene confermata da molti anni, una delle spiagge più belle d’Italia. Si affacciano sul golfo le tipiche case colorate, mentre ad ovest troneggia l’ex Convento dell’Annunziata. L’imponente edificio risalente al XV secolo, dopo un trascorso da colonia marina, è ora sede di iniziative culturali. La baia, patrimonio dell’Unesco, ospita in estate la pittoresca Barcalorata una magnifica festa di mare, di barche, luci e colori. [Il Cavalier Gualino] "regalò a Sestri nell'estate del 1923 (?) una festa straordinariamente romantica, allegra e lunare"... "piacque assai questo festino" ... "vennero le Marchese Balbi che ancora villeggiavano nel palazzo di proprietà che porta il loro nome; vennero i Marchesi Sertorio col loro seguito di bambinetti in pizzi e trine...; vennero i Marchesi Cattaneo della Volta, noleggiando, sportivi, uno dei leudi vinaccieri che allora occupavano tutto il litorale di ponente...

Villa Balbi già Brignole
Il palazzo, improntato al lusso e alla magnificenza, fu eretto tra il terzo e il quarto decennio del Seicento probabilmente volere di Giambattista Brignole, che soggiornò spesso a Sestri Levante; il figlio Gio Carlo Brignole lo arricchì del giardino che tuttora lo circonda. Nel1853, dopo la morte del cardinale Giacomo Brignole, che qui dimorò, i nipoti Balbi vennero in possesso dell'edificio. Dal 1947 la villa è adibita ad albergo. L'aspetto originario della villa si può cogliere dalle prime rampe del bel sentiero che conduce a Punta Manara. Agli inizi del Novecento l'ingresso, originariamente affacciato sul carrùggio, è stato spostato sul lato a mare in stile liberty dai fratelli Coppedè.

Vela per Colombo di Pomodoro
Realizzata nel 2002 da Giò Pomodoro la scultura in bronzo poggia su un doppio basamento circolare in marmo che rappresenta il mare. Nel mezzo sono incise le parole del poeta Mario Luzi: “Quale viaggio ti hanno dato i venti...”

Rocche di Sant’Anna
Qui inizia il percorso che, passando attraverso la storica Aemilia Scauri, dove sono ancora visibili i cosiddetti “ponti romani", giunge ai ruderi della Chiesa di S. Anna (XVI secolo). Da qui il panorama spazia su tutta la Baia della Favole e sul promontorio di Portofino. Recentemente questo territorio è diventato un SlC, Sito di Importanza Comunitaria. [vedi pannello esplicativo].

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Mercoledì, 14 Settembre 2022 22:20

Percorso Ville Storiche - Sestri Levante

Sebbene la maggior parte delle ville siano ormai residenze private, questo itinerario ci fa scoprire un momento storico interessante per la città: testimonia infatti la presenza della nobiltà genovese dal XV secolo nella bimane, appellativo attribuito a Sestri Levante, città dei due mari.

Dati percorrenza
Lunghezza: km 7,2
Tempo di percorrenza (escluso soste): circa 33 minuti
Dislivello : 61 m
Il percorso si svolge in buona parte su piste ciclabili (circa 2 km) ed interamente su asfalto.
Essendo circolare, utilizzando la traccia gpx allegata, é possibile variare il punto di partenza ed arrivo.
Nell’elencazione delle strade percorse indichiamo come punto di partenza ed arrivo il Parco Mandela.

➡️ In fondo all'articolo link diretti al video e alla traccia gpx.

Sviluppo viario del percorso
Parco Mandela, Via Dante Sedini (pista ciclabile), Via Nazionale, Ponte romano (bicicletta a mano), Via Terzi, Via Lazio, Via Guglielmo Marconi, Via Teca e Succo (pedonale), Via Arnaldo Terzi, Via Fabbrica e Valle, Via Vercelli, Via per Santa Vittoria, Via alla Fattoria Pallavicini, Via del Pontino, Via Bruno Primi (attraversamento a piedi), Via Aurelia, Contrada Pestella, Via Aurelia, Via Petronio, Via della Pace nel Mondo (pista ciclabile), Via Aurelia (pista ciclabile), Via Baden Powell (pista ciclabile), Parco Mandela.

Descrizione del percorso
Oltre a splendide spiagge, Sestri Levante vi offre anche meravigliosi esempi di Ville patrizie. Purtroppo sono tutte di proprietà privata, ma fino ad oggi è ancora lecito e legale osservarle dall'esterno. Perciò se vi volete immergere in questa avventura, per conoscere più approfonditamente la storia ligure, ecco le cose da fare. Partendo dal Parco Mandela, con il viadotto ferroviario alla vostra sinistra, imboccate a sinistra il sottopassaggio. Vi ritroverete su un piccolo tratto di ciclabile (sulla sinistra). Al semaforo girate a sinistra nella trafficata Via Nazionale. Dopo circa 450 metri vedrete alla vostra destra il ponte romano, a sinistra Villa Catteneo. Bicicletta alla mano, attraversate il ponte romano per godere dall’alto la visione sulla villa. Giunti in fondo attraversate con attenzione la strada, girando a sinistra. Al primo semaforo girate a destra in Via Lazio. In fondo alla strada, subito dopo l’intersezione con Via Guglielmo Marconi, trovate Villa Rimassa. Attualmente nota come Villa Esedra ospita spesso matrimoni ed eventi. Vi consigliamo di controllare il sito della Villa se desiderate partecipare a qualche evento ed avere la possibilità di vederla meglio. Una piccola deviazione alla vicina chiesa di Santo Stefano é consigliata per la splendida vista sugli orti e la villa. Tornando sui nostri passi, prendiamo la piccola salita di Via Guglielmo Marconi per arrivare al Parco Serlupi, vicino all’omonima Villa. Consigliamo di percorrere a piedi la pedonale a sinistra, Via Teca e Succo, per avere una visione competa dell’impianto della Villa. Arrivati in fondo, attraversiamo con attenzione la strada (consigliamo con bicicletta a mano) e prendiamo Via Arnaldo Terzi a sinistra, proseguiamo dritti per poco meno di 1 Km sino all’incrocio con Bruno Primi (a destra). Continuiamo dritti lungo Via Fabbrica e Valle. Dopo essere passati sotto al viadotto autostradale prendiamo il ponte a destra (Via Vercelli). Allo stop giriamo a destra in Via per Santa Vittoria senza prendere troppa velocità perché dovremo girare dopo meno di 300 metri a sinistra in Via alla Fattoria Pallavicini. Subito a sinistra troviamo Villa Pallavicini Chiarella, visibile solo dall’esterno. Se volete vederla bene vi conviene salire fino alla Chiesa di S.Margherita di Fossa Lupara, per la quale trovate la segnalazione nella strada appena percorsa (Via per Santa Vittoria). Da Villa Pallavicini torniamo in Via per Santa Vittoria, svoltiamo a sinistra, e prestiamo attenzione all’imbocco di Via del Pontino tenendo la destra. Rimane alla nostra destra il casello autostradale di Sestri Levante. All’incrocio con Via Bruno Primi (Ekom alla nostra sinistra) consigliamo di attraversare con prudenza la strada (possibilmente con bicicletta alla mano) per svoltare a sinistra. Alla rotatoria teniamo la destra per imboccare, la prima traversa a destra all’interno del quartiere della Lavagnina. Seguiamo la strada e allo stop giriamo a sinistra sulla Via Aurelia, immettendoci appena possibile sulla corsia destra (strada a senso unico). Alla base della salita, cominciamo a segnalare la svolta a sinistra in Contrada Pestella. Sulla destra ci aspetta Villa Fieschi, acquistata dalle Cantine Bisson nel 2015. Anche in questo caso consigliamo di visionare il sito delle Cantine Bisson per eventuali iniziative nei terreni della villa. Se lo desiderate, consigliamo una breve deviazione a Trigoso per visitare il piccolo Borgo e la chiesa.
Ripercorriamo Contrada Pestella per intersecare nuovamente l’Aurelia. A questo punto giriamo a destra e al sottopassaggio con la ferrovia a sinistra in Via del Petronio. Nonostante la discesa non prensiamo velocità, perché immediatamente dopo la discesa, a destra, inizia la ciclabile che si congiunge più avanti con Via Pace del Mondo e la successione di piste che, sempre tenendo la destra, ci riportano al Parco Mandela.

Note storiche

Villa Cattaneo
I Doria, giunti a Sestri nella seconda metà del XV secolo, edificarono successivamente presso il ponte medievale sul Gromolo un'abitazione popolarmente chiamata "il palazzotto": essa è con buona probabilità da identificarsi con l'attuale Villa Cattaneo della Volta, passata nei primi decenni del settecento ai Durazzo, i quali tra il 1720 e il 1730 trasformarono il palazzotto in una più elegante villa con annessa cappella; probabilmente furono ancora i Durazzo a convertire l'annesso giardino e lo spazio verde circostante in una florida azienda agricola. Alla metà dell'ottocento il complesso passò ai Cattaneo della Volta, attuali proprietari, che continuarono l'opera di ampliamento dell'edificio.

Villa Rimassa, già Durazzo
Alla metà del seicento proprietario di questi terreni era Cesare Durazzo (1593-1685), che fu doge della Repubblica dal 1665 al 1667; alla fine del settecento un altro Cesare Durazzo compare come proprietario della "Residenza al Carmelo", l'attuale Villa Rimassa; un esame della cartografia del XVII secolo indica come periodo della sua edificazione proprio gli ultimi decenni del settecento, ed è a questo ramo della famiglia Durazzo (uno dei rami de marchesi di Gabiano) che è ragionevole attribuirne la committenza. (Vedi pannello esplicativo)

Villa Serlupi d'Ongran, già Spinola
Si può ragionevolmente pensare che la villa sia stata edificata per volere degli Spinola nel corso del settecento. Nel 1907 il marchese Alfonso Serlupi d'Ongran, figlio ed erede di Giulia Spinola, ingrandì la villa, realizzò la scalinata ed il viale, costruendo il ponte di ferro sul Gromolo che fu utilizzato anche dalla popolazione fino agli anni 80, quando una forte piena lo distrusse: il nuovo ponte in cemento costruito dal Comune porta, a ricordo, il nome di "ponte Serlupi".

Chiesa di Santo Stefano del Ponte
Il primo insediamento sorgeva presso quello che era il maggior insediamento del borgo Tegulata o Segesta, e fu perciò definita "plebana". La costruzione della chiesa originaria risalirebbe al periodo paleocristiano forse per opera dei monaci di San Colombano di Bobbio. Alcuni riferimenti storici alla "Plebana" risalgono all'Editto di Rotari del 643 e a decreti della Repubblica di Genova del XI secolo, tra il 1012 e il 1034.
Della chiesa d'origine non restano ruderi.
La costruzione attuale risale al Settecento, in seguito, la chiesa venne ampliata con la costruzione del battistero e arricchita con un pavimento in marmo. La facciata venne successivamente decorata dal maestro Erminio Ferrea con preziosi stucchi e fu aggiunta la statua di Santo Stefano. (fonte: https://www.lesedradisantostefano.it/la-chiesa)

Villa Chiarella, già Pallavicini, già Gentile
Dalla chiesa di Santa Margherita è ben visibile, sulla destra, la villa di origine secentesca, fatta costruire come luogo di residenza estiva e come azienda agricola dalla nobile famiglia genovese dei Gentile (che edificarono anche la chiesa). Nel 1667 Cesare Gentile divenne doge della repubblica di Genova. La villa passò poi ai marchesi Pallavicini. Voi vi trovate davanti all'ingresso monumentale (risparmiato dallo svincolo autostradale), un cancello sovrastato da grandi platani che immette in un lungo viale in leggera salita, delimitato da cipressi e pini marittimi. Sono proprio il viale e il territorio rurale circostante a fare di villa Gentile, ora Chiarella, un complesso di forte impatto scenico. [vedi pannello esplicativo a sinistra del cancello]

Villa Fieschi
Dal medioevo fino al settecento Trigoso fu sede dei conti Fieschi. lI palazzo appare oggi come la trasformazione settecentesca, voluta da Domenico Fieschi, del più antico edificio e faceva parte di un complesso monumentale di grande valenza architettonica poiché nei pressi, nel 1280 circa, era stata fondata la chiesa voluta da papa Adriano (Ottobono Fieschi). Nulla resta dell'edificio medievale, ma si sa che Santa Maria in Via Lata a Genova ne ricalca tipologia e dimensioni. Il declino della basilica cominciò intorno alla metà del cinquecento, in corrispondenza della celebre congiura del 1547 che condusse alla rovina la potente famiglia genovese.

Trigoso

Trigaudium si trovava, in epoca romana, al centro di un importante sistema viario, tra la via Aemilia Scauri (poi Aurelia) e la “Via del Sale”. Dal medioevo gino al Settecento Trigoso fu sede dei conti Fieschi. Il sagrato della chiesa di Santa Sabina é un grande mosaico costruito con tre milioni di pietre di mare, raccolte dai parrocchiani sulla battigia.

Villa Sertorio
Anche se non presente nel nostro percorso, un’altra delle ville genovesi, presente in centro Sestri e ben visibile dal parcheggio sul torrente Gromolo di fronte all’Expert, era in origine la proprietà della famiglia Sertorio si estendeva su entrambe le sponde del torrente Gromolo quasi sino al mare. La villa venne edificata probabilmente tra il 1763 e il 1776 in una zona coltivata già nel XVII secolo: il complesso costituiva non solo un luogo di svago, ma anche un centro di coltivazione e di riorganizzazione agricola della campagna circostante. La villa, ora circondata dall'espansione edilizia, ha conservato il giardino con annesso orto, che godono tuttora di ottima manutenzione.

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Mercoledì, 14 Settembre 2022 22:17

Percorso Marino - Sestri Levante

Questo itinerario ci porta alla scoperta della frazione di Riva Trigoso, anticamente piccolo borgo di pescatori che alla fine dell'Ottocento si ampliò con la costruzione dei cantieri navali. Anche su questo percorso troviamo un sentiero a piedi che consigliamo di percorrere in un secondo momento (sentiero Villa Ginestra).

Dati percorrenza
Lunghezza: km 8,1

Tempo di percorrenza (escluso soste): circa 30 minuti
Dislivello : 60 m
Il percorso si svolge in buona parte su piste ciclabili (circa 2 km) ed interamente su asfalto.
Essendo circolare, utilizzando la traccia gpx allegata, é possibile variare il punto di partenza ed arrivo.
Nell’elencazione delle strade percorse indichiamo come puto di partenza ed arrivo il Parco Mandela.

➡️ In fondo all'articolo link diretti al video e alla traccia gpx.

Sviluppo viario del percorso
Parco Mandela, Via Fascie (pista ciclabile), Via della Pace nel Mondo (pista ciclabile), Via Nostra Signora del Soccorso, Via Monsignor Salvatore Vattuone (possibile deviazione per Villa Ginestra con svolta a destra dopo 150 m dall’imbocco della via), Via Palermo, Via Milite Ignoto (breve tratto), Via Benedetto Brin (pista ciclabile), ponte sul Petronio, Via Cristoforo Colombo, Piazza San Pietro , Via Erasmo Piaggio, Via Gramsci, Via Giovanni Battista Ponzerone (SP 370), Via Amerigo Vespucci, Via Gramsci - Via Erasmo Piaggio, Via Genova (se si sceglie la deviazione che attraversa l’antico ponte), Via del Petronio, Via della Pace nel Mondo (pista ciclabile), Via Fascie (pista cicalabile), Parco Mandela

Descrizione del percorso
Questo itinerario permette di scoprire l’anima autentica di un piccolo borgo di pescatori: Riva Trigoso. Lasciato il polmone verde del Parco Mandela si imboccano in successione le due ciclabili di Via Fascie e a Via della Pace nel Mondo. Al semaforo proseguite a destra per Via Nostra Signora del Soccorso. In fondo alla via troverete di fronte a voi la chiesa di S. Bartolomeo della Ginestra, il cui interno é di grande impatto scenico e metita una visita.
Girando a sinistra imboccherete Via Vattuone con la successiva possibile deviazione a destra per Villa Ginestra (in salita, ma con un panorama mozzafiato).
Arrivati in fondo alla discesa girate a destra e percorrete Via Palermo che vi porterà nel lungomare al Borgo di Ponente intitolato a Benedetto Brin. Questa zona è stata riqualificata e dove sorgeva il così detto cantierino, edificio industriale che riguardava i vecchi Cantieri Navali Liguri, ha visto la luce la biblioteca del mare, con le sue ampie vetrate luminose ed il nuovo ponte su cui corre la pista ciclabile che unisce Sestri Levante al piccolo borgo rivano.
Per continuare il percorso e visitare Riva di Levante percorrete il nuovo ponte sul Petronio inaugurato nel 2016 e girate subito in Via Cristoforo Colombo. Proseguite sino a Piazza San Pietro dove ritroverete il caratteristico sagrato a risseu davanti alla Chiesa.
Continuate passando dietro la chiesa in Via Piaggio quindi a destra percorrete in salita tutta Via Gramsci che fa il periplo dei Cantieri Navali. All'incrocio a destra in Via G.B. Ponzerone fino al mare. Prendete la stradina che scende; siete a Borgo Renà con lo scoglio dell’Asseu che si erge in mezzo al mare e le pareti rocciose dette “lardee”, le lastre di arenaria inclinate.
Ritornate quindi per la stessa strada fino a Riva di Levante. Terminata Via Gramsci voltate a destra in Via Piaggio e poi di nuovo a destra in Via Genova. Al termine vi troverete nella proprietà privata del condominio che, andando a piedi, lascerete alla vostra sinistra. Siete quindi arrivati ad un cancello (aperto) che vi permette di accedere a Via Piano del Fiume (Petronio). Percorretela fino al Ponte Medioevale sul Petronio, che attraverserete. [se volete evitare questo giro un po' tortuoso ma simpatico, potete non girare in Via Genova e proseguire fino al ponte nuovo, quindi a destra in Via del Petronio]. Proseguite a destra in Via del Petronio e al termine, prima del sottopasso della ferrovia, voltate a sinistra in Via della Pergola. Al semaforo tornare in Via della Pace nel Mondo scoltando a destra. Grazie al km di pista ciclabile tornerete al Parco Mandela.

Note storiche

Villa Ginestra e Villa Rocche

Prendendo la deviazione sulla destra e risalendo le pendici di monte Castello, si raggiungono le frazioni di| Villa Rocche e di Villa Ginestra, luoghi di antico insediamento. Due torri, una (intonacata) a Villa Rocche e una (in pietre a vista, ristrutturata) a Villa Ginestra, anche se di edificazione quattro-cinquecentesca, hanno un'origine certamente più antica, che la tradizione locale assegna all'epoca carolingia.

Riva: borghi di ponente e di levante

Riva di Trigoso all'inizio del novecento era un piccolo borgo di pescatori che si divideva in tre rioni: Ponente, sulla riva destra del Petronio; Centro, nel bel mezzo del golfo; Renà, addossato alla scogliera di levante, all'asseu e alle lardèe. Quando nel 1899 il senatore Piaggio decide di impiantare i Cantieri Navali, il paese si trasforma e vengono costruite parecchie case per ospitare il personale che vi avrebbe lavorato. Ponente, anche se ha conservato il carattere del passato, era molto diverso da adesso. Non c'erano gli attuali giardini, ma solamente la spiaggia che lambiva le case dipinte con vivaci colori e con i tetti di "ciappe" di ardesia.

Sagrato a risseu - Chiesa di S. Pietro

L'usanza di decorare i sagrati delle chiese con ciottoli colorati, è forse legata alla ricorrenza della Processione del Corpus Domini, quando lungo le strade i fiori freschi erano tappeti sui quali doveva passare il sacerdote accompagnato dalla folla dei fedeli prima di entrare in chiesa. Era un uso curioso, quello dei liguri, di decorare i sagrati delle proprie chiese con pietre colorate raccolte sulle spiagge, sulle scogliere, nei fiumi e nei torrenti; preziosi come damaschi, venivano costruiti dall'intera comunità parrocchiale, quando ancora l'impresa di edificare una chiesa coinvolgeva tutti, e ogni ciottolo rappresentava un impegno e una preghiera al servizio della comunità, la ricerca di una speciale benedizione.

Ponte medioevale sul Petronio

Ai Fieschi si deve probabilmente anche la costruzione, nei pressi di Riva, lungo Via del Petronio, dell'antico ponte, edificato secondo una tipologia tipicamente medievale, poi rimaneggiato in epoche successive e ancora oggi in buone condizioni.

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Con il comunicato inviato ieri agli organi di stampa ed agli Amministratori dei Comuni del territorio, FIAB ha espresso, con grande rammarico, la completa disapprovazione in merito all'intervento realizzato dal Comune di Lavagna nel tratto dal Parco Tigullio alla stazione di Cavi.

A lavori ultimati, sono evidenti le gravi carenze dell’opera:

- non rispetto della normativa relativa alla larghezza minima delle ciclabili (DM 557/99, che, agli articoli 4 e 7, prescrive al minimo 150 cm di larghezza per percorsi ciclabili monodirezionali adeguatamente incrementati nel caso di presenza pedonale). In alcuni tratti, come evidenziato nelle foto, si riscontrano invece larghezze di 120/130 cm, fino addirittura a 100 cm in corrispondenza di un palo della luce

- pericolosità dovuta alla commistione del traffico pedonale e ciclistico in uno spazio ristretto

- pericolosità per il rischio di apertura delle portiere delle auto, in mancanza di uno spazio di rispetto

- assenza di un cordolo che impedisca alle auto di posteggiare direttamente sulla sede della ciclopedonale

- completa mancanza di segnaletica orizzontale e verticale che indichi l’unidirezionalità del tratto.


➡️ Trovate il comunicato stampa in allegato.

 

Mercoledì 28 Luglio il Comune di Chiavari ospiterà nella Sala del Consiglio i rappresentanti dei quattro Comuni liguri (Chiavari, Diano Marina, Loano, Sestri Levante) a cui verrà consegnata fisicamente la bandiera gialla di Comune Ciclabile, simbolo dell’impegno e della volontà di migliorare la ciclabilità delle città.

Grazie al progetto Comuni Ciclabili, che ha identificato una serie di indicatori per verificare il grado di ciclabilità, Fiab ha messo a disposizione delle pubbliche amministrazioni uno strumento che ha un duplice scopo: aiuta a capire se le attività intraprese nell’ambito della mobilità sostenibile sono state o meno efficaci ma sopratutto permette di comprendere cosa fare per migliorare ulteriormente il grado di ciclabilità della propria città.
ComuniCiclabili non è un premio, bensì una valutazione con relativo riconoscimento per confrontare, con criteri omogenei, le eterogenee realtà dei comuni italiani. I “bike smile” presenti sulla bandiera gialla vanno da uno a cinque e non tutti i comuni italiani possono aderire alla rete perchè sono richiesti minimo due requisiti, tra quelli proposti, che dimostrino che il comune abbia almeno fatto i primissimi passi di quel lungo percorso che ComuniCiclabili intende accompagnare e stimolare. Infatti è richiesto di avere un dato non nullo tra gli indicatori dell’area Mobilità urbana (ciclabili urbane e moderazione traffico e velocità), e un dato non nullo in almeno una delle altre tre aree (cicloturismo, governance e comunicazione).

Forte di una pluriennale esperienza tecnica, FIAB ha individuato quattro ambiti tematici, articolati in oltre trenta indicatori.
Gli ambiti tematici di riferimento sono:
- il Cicloturismo. Secondo studi dell'Uniione Europera il turismo in bicicletta crea un indotto di oltre 44 milioni di euro. Favorire il cicloturismo significa creare non solo una rete ciclabile efficiente ma fronire infrastrutture dedicate ai ciclisti (ciclovie, ciclofficine, servizi di assistenza, noleggio e guide per ciclisti, strutture ricettive particolarmente attente alle esigenze dei pedalatori, ecc.) che favoriscano l'utilizzo dekke strutture a qualsiasi tipologia di "turista in bicicletta".
- la Mobilità Urbana. Una delle grandi sfide per il nostro paese è la riconversione della mobilità urbana, oggi enormemente sbilanciata sull’uso, anzi sull’abuso, dell’auto privata. La bicicletta non è un fine in sè, ma semplicemente il migliore strumento per restituire ai nostri centri abitati quella qualità che hanno perduto nei decenni scorsi. La presenza di ciclabili e la limitazione e la moderazione del traffico e della velocità sono i principali fattori che possono favorire la mobilità ciclistica urbana.
- Governance. COn questo termine si intendono non solo gli interventi infrastrutturali ma anche tutta una serie di comportamenti  di politica della mobilità che diminuiscano il tasso di motorizzazione nonchè tutta una serie di azioni e scelte cge promuovano un diverso modello di mobilità e di vita.
- Comunicazione e promozione. Per sensibilizzare sul tema della mobilità sostenibile e, in particolare, avvicinare al mondo della bicicletta, sono necessarie anche diverse iniziative di animazione e promozione, rivolte alle famiglie, ai bambini, ai lavoratori e ad altri soggetti come ad esempio i commercianti. Per questo è importante l’adesione del Comune agli eventi FIAB organizzati e promossi a livello nazionale per rendere più “ciclabili” i comuni.

Pare evidente che il valore 5 non é indicativo di un grado di ciclabilità ideale ma indica il miglior livello raggiunto nella realtà italiana.
Se si fosse preso come riferimento (benchmark) una delle migliori realtà olandesi o danesi, e dunque il massimo a livello europeo, si sarebbe dovuta estendere la scala (ad esempio 10 bike smile per la migliore europea e 5 per la prima delle italiane) oppure, conservando la scala di 5 come massimo assoluto, comprimere tutte le realtà italiane nella fascia 1-3 o addirittura 1-2 bike smile. Questa seconda ipotesi, però,nnon avrebbe reso giustizia alla comunque enorme differenza tra i comuni

[Trovate il testo completo dell'articolo qui]

Sono passati 10 anni da quando alle Casette Rosse sei visionari fondarono la sezione FIAB Tigullio con il nome "Vivinbici".

Nel filmato troverete non solo i ricordi e le emozioni della maggior parte di loro ma anche i saluti e i ringraziamenti del presidente Fiab nazionale, della coordinatrice FIAB Nord Ovest, del presidente FIAB Genova nonché delle autorità locali.

BUON COMPLEANNO, VIVINBICI!.

Nonostante l'emergenza sanitaria e le restrizioni, alcuni soci attivi e membri del Direttivo, in numero ristretto si sono incontrati domenica 13 giugno 2021 presso la sede di Fiab Tigullio per festeggiare il compleanno dell'Associazione.

Sul nostro canale YouTube trovate il video del breve discorso del nostro presidente, Marco Veirana.

Domenica, 13 Giugno 2021 16:30

Buon compleanno, Vivinbici

Il 13 giugno 2011 nasceva Vivinbici alle Casette Rosse a Sestri Levante.
Nonostante la pandemia non ci abbia permesso di organizzare il grande evento che sognavamo, vogliamo festeggiare e non dimenticare questo importante compleanno.

Dieci anni sono trascorsi in fretta e molte delle città del Tigullio stanno cambiando aspetto, ridisegnando i territori con un occhio di riguardo alla mobilità sostenibile.
Come Associazione che ha tra i compiti statutari principali quello di “mettere in relazione e comunicazione, le persone adulte e minori interessate e motivate ad agire in prima persona e/o a promuovere azioni per una città ciclabile ed altre forme di mobilità sostenibile” non possiamo che essere felici della strada percorsa insieme.

In occasione del compleanno di Vivinbici é iniziata la revisione della storica Piccola cicloguida di Sestri Levante, datata 2006. Se ne avete una copia in casa conservatela gelosamente perchè sul fondo della pubblicazione compare ancora il timbro “storico” ASSOCIAZIONE VIVINBICI con l’indicazione della prima sede presso le Casette Rosse.
Accanto ai percorsi già presenti, ma aggiornati con i nuovi tracciati ciclabili che non esistevano nel 2006, ne aggiungeremo un quinto. Molti anni sono passati da quando il gruppo di 8 alunni, coadiuvati da Marco Veirana ed Elena Rizzi, realizzava con cartine e manuali la piccola cicloguida. I percorsi verranno non solo revisionati ma le tracce GPS saranno rese disponibili, oltre che su fiabtigullio.it, su Comuni ciclabili e Andiamoinbici.it.
La nuova guida aggiornata sarà disponibile da novembre 2021.

Per coinvolgere il più possibile la cittadinanza in questi festeggiamenti, dalla fine del mese di giugno, in una data che verrà comunicata in anteprima ai soci FIAB Tigullio e secondariamente diffusa alla stampa e sui canali social, verranno “liberati” nei comuni di Sestri Levante, Lavagna, Chiavari e Rapallo i nostri sassi colorati. Chi troverà almeno tre sassi potrà recarsi in sede per ritirare un gadget. Chi non può raggiungere agevolmente la sede di Sestri Levante potrà contattarci telefonicamente o per email (recapiti sul nostro sito) e concorderemo un altro luogo di ritiro.

Vogliamo che quest’anno sia soprattutto il NOSTRO compleanno, il compleanno di tutti i nostri soci che ci hanno sostenuto e che continuano a sostenerci ogni anno. Ogni socio dal mese di giugno 2021 al mese di maggio 2022, riceverà una mail nel mese del suo compleanno in cui verrà invitato in sede per ritirare un regalo. Essendo i soci di FIAB Tigullio dislocati in varie località è possibile mettersi in contatto con noi per concordare il ritiro in altra sede o con altre modalità.

Come anticipato sulla nostra pagina FB il 13 maggio, nel corso di quest’anno vorremmo raccogliere le vostre testimonianze sulla Sestri che è stata.
Lunedì 7 giugno é apparso sul sito l'articolo della nostra segretaria e socia che ha ricordato la sua Sestri ciclabile della fine degli anni Settanta del Novecento. Vorremmo che ognuno ricordasse quello che è stato, che ci venissero regalati ricordi ed immagini legate allo spostarsi in bicicletta nel nostro territorio perchè possa nascere un racconto collettivo e condiviso che convertiremo in PDF e renderemo disponibile sul nostro sito perchè non si perda anche questo frammento di memoria della nostra bella Sestri e delle altre cittadine vicine che i nostri genitori (o nonni) raggiungevano in bicicletta.

Ultimo ma non per importanza, sul nostro canale YouTube troverete un breve video di ricordi e pensieri condivisi di questi 10 anni insieme. Daremo voce ai fondatori e agli amministratori che, in questi anni, hanno creduto nel possibile cambiamento che stiamo vivendo.

BUON COMPLEANNO, VIVINBICI

Giovedì, 31 Dicembre 2020 12:24

Informativa Privacy

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Oggetto: Informativa ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e dell’articolo 13 del Regolamento UE n. 2016/679

 

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Il Titolare del trattamento è FIAB Tigullio Vivinbici (di seguito anche il “Titolare del trattamento”) e può essere contattato mediante comunicazione scritta da inviarsi a: FIAB Tigullio Vivinbici, Viale Dante 132 H, 16039 Sestri Levante - GE (Italy).

L’elenco aggiornato dei responsabili nominati dal Titolare ai sensi dell’art.28 del Regolamento UE citato e delle persone autorizzate al trattamento è consultabile presso la sede di FIAB Tigullio Vivinbici.

Responsabile della protezione dei dati (DPO)

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  1. al compimento di adempimenti amministrativi (a titolo esemplificativo, non esaustivo, fatturazione, incombenze fiscali e contabili, attività di segreteria); in questo contesto, nello specifico, il trattamento avrà ad oggetto dati anagrafici e di contatto dell’interessato.
  2. allo svolgimento della richiesta di associazione o per lo svolgimento di attività connesse.
  3. comunicare e cedere a terze parti i dati degli interessati come ad esempio altri associati, nel caso in cui gli stessi abbiano espresso il consenso al momento dell’attivazione del servizio, o lo esprimano successivamente, e fino alla revoca dello stesso, per l’invio di comunicazioni di carattere commerciale su prodotti, servizi e attività promosse, anche con modalità automatizzate, per finalità di vendita o partecipazione ad attività organizzate, nonché per l’invio di ricerche di mercato attraverso l’utilizzo di email, telefono ed SMS e posta ordinaria;

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  2. ottenere le indicazioni circa le finalità del trattamento, le categorie dei dati personali, i destinatari o le categorie di destinatari a cui i dati personali sono stati o saranno comunicati e, quando possibile, il periodo di conservazione;
  3. ottenere la rettifica e la cancellazione dei dati;
  4. ottenere la limitazione del trattamento;
  5. ottenere la portabilità dei dati, ossia riceverli da un titolare del trattamento, in un formato strutturato, di uso comune e leggibile da dispositivo automatico, e trasmetterli ad un altro titolare del trattamento senza impedimenti;
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  10. proporre reclamo a un’autorità di controllo.

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